*Orizzonti*

*Attese*


Era il 1994, un martedì sera qualunque, quando li vidi per la prima volta: un’esplosiva esibizione sul palco del Festival di Sanremo e da lì iniziò il mio essere fan. In passato avevo avuto qualche passione musicale, ma mai così totalizzante. Se ripenso a quel periodo, ricordo le corse in edicola a prendere i vari giornaletti stile CIOE’, con all’interno interviste e poster, le serate passate con la mia amica a vedere e rivedere le videocassette dei loro concerti, le promesse fatte per ottenere una maglietta in più, i cd e le cassette ascoltati di ritorno da scuola e tutte le chiacchierate fatte, fantasticando su di loro. Dopo poco più di anno, l’annuncio dello scioglimento: una tristezza immensa. Negli anni ho poi continuato a seguirli singolarmente, con la speranza di vederli prima o poi di nuovo insieme. Le voci di una reunion si sono susseguite spesso nel corso del tempo, come pure le relative smentite, fino alla scorsa estate quando alcune dichiarazioni di Robbie Williams hanno poi portato all’ufficializzazione di quello che oramai era visto solo come un sogno (non più possibile). Di nuovo i Take That al completo, con tanti progetti nel loro futuro: un album, previsto per la fine di questo mese, e un tour mondiale lunghissimo (58 date), che li porterà anche a Milano il 12 luglio 2011. La voglia di rivederli è forte e la febbre esplosa in tutto il Regno Unito lo scorso venerdì, quando in un solo giorno sono stati venduti un milione di biglietti, mi fa ben capire di quanto questa sarà una vera e propria caccia al posto. A mio sfavore giocano una serie di circostanze: non sarò a casa quando si apriranno i circuiti di vendita e, cosa ancora più grave, non abbiamo ancora deciso dove posizionarci...c’è chi dice prato, chi primo anello verde, chi primo anello blu. Per me un posto vale l’altro: l’importante è esserci e sono sicura che, se ciò accadrà, vivrò quel concerto con gli occhi di quella sedicenne che tanto li adorava.