*Orizzonti*

*Delitti senza castigo*


Giorno dopo giorno, la verità comincia a prendere forma nell’aria confusa dai continui colpi di scena, che da troppo tempo alimentano il “delitto di Avetrana”. Una vicenda dai contorni torbidi, che vede nei protagonisti una continua ricerca delle luci della ribalta, che li porta a svelare quanto basta per salvaguardare l’attenzione dell’opinione pubblica. In principio la misteriosa scomparsa di una quindicenne ha permesso ai più di scoprire le contraddizioni tipiche di quell’età, insinuando un allontanamento volontario della ragazzina. Ed ecco allora appelli, ricordi, piagnistei che confondevano le poche certezze del caso, fino al ritrovamento del cellulare e la successiva scoperta di un Orco che forse proprio Orco non era; fino al coinvolgimento della figlia più piccola, Sabrina, da sempre etichettata come migliore amica della vittima...e la sensazione di essere stati ingannati da quella famiglia che per giorni ha visto nel meccanismo televisivo il mezzo per ribadire l’affetto per Sarah. Probabilmente di questa vicenda, dalle quotidiane “rivelazioni clamorose”, ciò che rimane è la sensazione che il macabro omicidio di una ragazzina sia passato in secondo piano rispetto al morboso bisogno di nuovi dettagli, rispetto alla preoccupazione di Michele e Sabrina, padre e figlia che da settimane si contendono lo scettro della colpa, di sapere cosa l’opinione pubblica pensa di loro. E la solita amarezza nello constatare quanto poco valga una vita umana.