Sonoviva

LA MANOVRA DEI 'SAGGI'


Nella foto: Cesare, il capo della massoneria e del malaffare che governa l'Italia  Li abbiamo visti ieri quantomai trafelati loro, i grandi saggi che governano indisturbati la nostra vita ormai da un tempo infinitamente lungo; con le loro espressioni intelligenti, con le frasi colte che li contraddistinguono, ci hanno abituati a tutto. Entravano, restavano un poco per poi uscire offrendo gran sorrisi alla platea dei proni giornalisti e poi tutto un parlare fatto di gesti come il pollice in su, a significare un successo straordinario nel concorso di idee che, come frutti, si andavano schiudendo dai loro straordinari cervelli. Il rebus da risolvere era il seguente: come recuperare i soldi salvando definitivamente la classe dei ricchi evasori, dei riciclatori, degli evasori, dei professionisti non paganti senza far arrabbiare i ricchi che pagano le tasse ed ai quali avrebbero, in alternativa, dovuto chiedere un obolo aggiuntivo? E come il coniglio o la colomba o come uno straordinario fico d'india pieno di sottili aculei e di tante nascoste insidie, i loro eccelsi cervelli hanno partorito l'alternativa:  ai dipendenti che hanno versato contributi per riscattare una laurea o che hanno servito in fedeltà la Patria regalandole, a forza, un anno della propria vita o un anno e mezzo per i più fortunati cui capitava in sorte di finire in marina, togliere  un diritto fondamentale: quello del conteggio di quegli anni nel computo dei 40 utili per la pensione, venendo clamorosamente meno agli impegni presi. Già alla fine del 2010 le stesse eccelse menti avevano, negando poi con faccia tosta straordinaria di averlo fatto, introdotto l'obbligo a lavorare 1 anno oltre i fatidici 40, inventandosi la finestra lunga che poi, tradotta in soldoni, altro non è che un obolo contributivo di un anno regalato allo Stato. I cervelloni, guidati dal capo della mafia e del riciclaggio Berlusconi, lo stesso che definisce rottura di coglioni la crisi che sta mettendo in ginocchio l'Italia e le famiglie, si sono riuniti per parlare con il ministro Bossi, quello che risponde con una pernacchia a domande sullo stato dell'economia italiana, per trovare 'la quadra' della manovra. Al confronto Tremonti sembra un genio della finanza ed alla fine, visto il parto, il risultato finale sembra peggiore di quello del punto di partenza. Recuperate le Province con la scusa di una legge costituzionale, liberati i calciatori e le società dalla tassa di solidarietà, diminuito ma non azzerato il prelievo sui comuni, ecco uscire dal cilindro la ciliegina sulla torta rappresentata dall'insopportabile violazione dei diritti dei lavoratori.Certo sarebbe stato perderci la faccia, e lo Stato non può cambiare le carte in tavola in corso d'opera: ma ciò vale solo per gli evasori ed i riciclatori che sono stati messi al sicuro con l'anonimato dal pizzicarli in un secondo tempo ed ai quali, senza nemmeno che i capitali rientrassero sul serio, si è applicata la risibile ( se non fosse tragico) aliquota del 5 per cento ed ai quali non si sarebbe potuta applicare un aggiunta di imposta, se non altro perché sono anonimi.Con i dipendenti le carte si possono cambiare eccome in corso d'opera ché quelli sono idioti che non muoveranno un dito e che prenderanno nel culo il solito suppostone senza colpo ferire, complici i sindacati compiacenti e servi del Governo.Il vecchio Napolitano, ormai prossimo a solcare le vie del cielo, mostra tutto il suo buonismo gridando sì, ma a destra ed a sinistra, senza esercitare il suo potere di scioglimento delle Camere per evidente assenza del Governo ed indegnità dei suoi Ministri sottraendosi al mandato che con il referendum  il popolo ha mostrato di volere: il diritto a mandare a casa un Governo che non c'è più da tanto ed i cui rappresentanti, con il loro comportamento oltraggioso delle istituzioni, mostrano di non possedere onorabilità come la nostra Carta Costituzionale chiede che sia.Siamo governati dal potere della mafia e non ce la scrolleremo di dosso facilmente perché il lavoro è stato iniziato e deve andare avanti: il patto con lo Stato è stato stretto con la discesa in campo di Berlusconi ed i soldi investiti: non c'è tempo per chiedere dimissioni, solo una forte azione distruttiva del popolo incazzato può sconfiggere una organizzazione ormai cosi articolata e diffusa da aver suscitato in Obama un discorso alla Nazione.Nel frattempo la sinistra si esercita a parlare male di se stessa ed i suoi militanti a dividersi in tante frange di dissenso, mentre le famiglie senza più nulla da perdere crescono di numero e di incazzatura. Chi salverà questa Nazione?