Sonoviva

NAPOLI E'


L'aria è ancora fresca quando la mattina, di buon'ora, scendo dal treno veloce che in soli 35 minuti mi ha portato da Salerno; manco da questa città dal giorno delle ultime elezioni amministrative ed ho lasciato una Napoli piena di munnezza ma anche di volti in cui si leggeva la speranza di un cambiamento. Mi giro intorno ammirando la nuova stazione ferroviaria, di incredibile eleganza, e le comode panchine dove le persone si intrattengono in attesa di partire o che qualcuno arrivi. Ho giurato che questa volta prenderò un pulmann per arrivare fino al Castel dell'Ovo, meta finale del mio viaggio di lavoro, ma poi comincio a camminare attraversando la piazza nel comodo passaggio pedonale che l'attraversa tutta. Vedo passare sul Rettifilo uno stracolmo R2 e mi riprometto di prenderlo più avanti, quando ne passerà uno meno affollato. Ma presto mi accorgo del piacere che mi restituisce questo mio camminare  tra le strade non più ricoperte di spazzatura ma ripulite dalla nuova politica e dal nuovo modo di sentire di un popolo che non vuole più essere umiliato. Entro in una delle mille chiese che spuntano in improbabili condomini: è dedicata a Sant'Onofrio ed opere d'arte si affacciano da ogni altare per la devozione ed il piacere di chi vi sosta per una pausa di riposo anche interiore e Dio sa se ne ho bisogno. Esco e continuo il mio percorso: ormai non ho alcuna voglia di prendere un auto ed il gusto che respiro a pieni polmoni mi ripaga della fatica. I lavori per la metropolitana sono nel vivo ed è ancora difficile attraversare la zona dei quattro palazzi, la piazza da dove si può andare verso il Duomo ed oltre immettersi  nella parte antica dei Tribunali. Passo davanti all'Università con il suo meraviglioso palazzo, già convento, e in un momento mi torna in mente di quando tanti anni fa percorrevo quegli scaloni per raggiungere la Facoltà di Lettere, con nelle orecchie la litania recitata da un finto storpio che lì dentro chiedeva soldi per il pane.....altri tempi! Arrivo finalmente a piazza Bovio ovvero a piazza della Borsa dove rimango sorpresa da una nuovissima entrata della linea 1 della Metro, la stazione Università: percorro le scale e rimango abbagliata dalla sua bellezza:come le altre fermate della linea 1, è stata disegnata da un artista ed è un'emozione grandissima quella che provo che mi ripaga del dispiacere che ho provato quando la città era stata umiliata da cumuli di spazzatura.  Chiedo ad un addetto chi sia stato a progettarne il design, mi risponde con orgoglio 'Karim Rashid,'Condivido il suo orgoglio e scatto col mio cellulare questa istantanea ripromettendomi di parlarne nel mio blog.
Continuo e passo dopo passo arrivo di fronte il Comune dove un gruppo protesta in silenzioben , tanto in silenzio che non riesco ad individuarli fra gli altri che occupano la piazza;  ma il cartellone supera ogni fantasia per cui non posso fare a meno di fotografarlo: avevo visto di tutto ma ancora questo no                               
 Sono quasi arrivata e mi fermo al solito bar De Rosa: ordino un cornetto ed un caffè. Inizio a mangiare il cornetto e dopo poco il mio ottimo caffè è sul banco. Dopo alcuni istanti in cui sono ancora occupata a mangiare il cornetto, con un gesto il cameriere vicino alla macchina dice a quello al banco di ridargli il mio caffè e me ne fa uno perché io lo  possa godere appieno. Lo ringrazio e lui mi dice che non c'è niente di strano: il caffè deve essere bollente per essere buono. Solo a Napoli ti può accadere questo perciò amo questa città nonostante tutto.