Sonoviva

MISERIA


 Una mattinata in una delle spiagge libere della costa campana può equivalere, se ci si pone l'atttenzione, a quanto puoi apprendere dalla lettura di un  intero capitolo di un manuale di sociologia o psicologia sociale che tratti  dei comportamenti di quello che una volta chiamavamo proletario, ma che oggi chiamerei massa informe perché ha finito anche di rappresentare se stesso e le sue fuorvianti regole, per divenire immagine dell'ordinaria caduta verticale di ogni tipo di valore.Sembra un'esagerazione ed apparirebbe anche a me tale se non fosse che sull'argomento ho passato molto tempo a riflettere ascoltando discorsi ed osservando comportamenti. Ma per meglio spiegare quanto voglio rappresentare provo a condividere alcune di queste scene relative ad un periodo che va indietro di almeno dieci anni. Il popolo dei bagnanti, provenienti da Paesi dell' hinterland  di un'area compresa fra Napoli e Salerno, srutturava la propria giornata al mare secondo il canone che segue: portare 'la criatura' che  'tiene bisogno di mare' sulla spiaggia, possibilmente laddove sia affollata al massimo e passare le prime tre ore ad aspettare che questa digerisca il pasto abbondante consumato al mattino; concedere un breve bagno alla poveretta ormai esausta dall'attesa; asciugare ben bene quel povero corpicino spesso già obeso; fornire allo stesso una abbondante merenda a base di bombolone - o zeppola  come qui la chiamano - ben fritta o brioche spalmata di nutella. Tanto che un giorno mi è capitato di sentire dire ad una  bambina, con forse ancora un poco di lucidità non ottusa dagli zuccheri propinategli a piene mani - rivolta alla mamma: 'ma cosa ci veniamo a fare al mare se poi devo aspettare tre ore per fare il bagno e, dopo il bagno, devo mangiare e quindi aspettare altre tre ore? ' Giusto interrogativo a cui nessuno diede risposta.Potevi anche vedere ragazzi giocare a mare o sulla spiaggia noncuranti degli altri o chi buttava i propri rifiuti nella sabbia, magari sotterrandoli. Potevi, a causa del poco spazio a dipsosizione, sentirne ragionamenti e così tornare a casa avendo un qualcosa da raccontare, un trattato di comportamenti del popolino negli occhi e nelle orecchie ed un sorriso sulle labbra. Oggi sulle stesse spiagge noti ben altri atteggiamenti come quello che è capitato oggi per cui sono stata moralmente costretta ad intervenire: si lasciava che un bambino praticamente si masturbasse a cavalcioni alternativamente della nonna e della mamma: lui le toccava entrambe in modo preciso  sul seno che scopriva loro e poi visibilmente si strofinava ordinando loro cosa fare: chiudi gli occhi nonna come fa mamma.......Le due sorridevano felici mostrando una familiarità a quei gesti ed un'abitudine nel ripeterli. Dopo circa 30 minuti di questo strazio - il bambino avrà auto circa 9 anni - non ho potuto fare a meno di alzarmi e di ordinare alle due signore di far finire quello spettacolo che sarebbe stato degno di segnalazione ai servizi sociali. Le due - la nonna vecchia con chiapponi fuori dal costume tanga - si sono dette meravigliate ed hanno chiesto il perché del mio intervento. Ed a quel punto, con un linguaggio più simile al loro che al mio, ho esternato loro il perché. Hanno capito ed ho di certo rovinato loro la giornata ma, vivaddio, ho liberato il ragazzino  da qualcosa che oggi costituisce per lui un semplice modo di soggiogare le 'sue  donne', ma che un domani nella migliore delle ipotesi potrà costituire il presupposto per un disturbo psicologico. Il degrado morale è talmente a portata di schermo da non costituire neanche più un tabù da vivere nel segreto delle proprie case. Devo dire la verità: il primo pensiero che ho avuto è stato: pensa che questi personaggi hanno diritto di voto e magari vanno anche alle urne.............ed ho ancora una volta pensato che forse, nelle condizioni in cui siamo ridotti, la democrazia non esiste comunque e che preferirei un monarca illuminato ad un candidato premier eletto.