ed
invece sì, lo abbiamo appreso quasi per caso, si tratta di un articoletto bis aggiunto in fretta e in furia nella già tanto vituperata, ed a ragione, legge 133 che, per la sua stessa stessa natura, sarà difficile possa essere abolita da un referendum. In effetti, ferma restando la proprietà delle reti idriche che rimarrebbe in capo agli Enti territoriali, questi potranno affidarne la gestione a privati che potranno aggiudicarsi insieme tutti gli altri servizi, purché sia conveniente e ne derivi un vantaggio economico e in materia di efficenza un miglioramento evidente. Ma chi potà dire il contrario? di fatto la mancanza di risorse economiche, aggravata dalla evidente diminuzione dei trasferimenti da parte della Stato ed anche il taglio di tesse locali come l'Ici, renderà conveniente affidare i servizi all'esterno con guadagno degli Enti territoriali ma con l'aumento e la legalizzazione di derive illegali che già ruotano sul sistema della distribuzione di un bene primario come l'acqua. Foto dal sito:
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