Sonoviva

LA PACE


Forse la pace sta per arrivare ed era necessario che fosse così perché tutti quei morti non potevano in alcun modo rovinare una festa preparata da tanto tempo nei più minuziosi dettagli: la festa di insediamento del nuovo Presidente degli Stati Uniti, speranza per il mondo di un nuovo periodo fatto di pace e di crescita, di cambiamenti radicali in ogni campo. Non si poteva perciò rovinare tutto e tantomeno coinvolgere il suo nome nella carneficina,  - termine questo impronunciabile sui nostri media, e non solo sui nostri, senza essere tacciati perlomeno di essere contigui al terrorismo -. Piccole beghe di cortile, vecchie ed irritanti perché in gioco ci sono cose di ben più grande rilievo. E noi invece sempre lì, a prendere lo spunto, come iene ed avvoltoi, per strumentalizzare ogni cosa a fini propagandistici. Da un paio di giorni sembra che i telegiornali  comincino a parlare ed a trasmette immagini, ora che ormai si sono consumati gli ultimi atroci atti di un dramma vero in cui padri e madri urlano il loro inesprimibile ed inaccettabile dolore. Ieri alla manifestazione di Assisi e di Roma tanta e tanta gente, un numero per me insperato: forse ci stiamo svegliando ma è ancora poco. Vorrei per una volta sentire la voce dei giovani, vorrei sentirli partecipi del loro futuro e del futuro stesso dell'umanità ma, al contrario, la loro passività in molti campi mi spiazza e penso che non potremo essere sempre noi, i vecchi, a resistere ed indirizzare le politiche, ma loro, sostituendosi alle vecchie generazioni ed accettando di svolgere un ruolo anche di primo piano per il quale si saranno diligentemente formati e preparati, senza più fuggire.