Sonoviva

UNA SPORCA STRUMENTALIZZAZIONE


Eccomi di nuovo a scrivere in questo mio e vostro spazio, dopo una pausa dovuta a cause di forza maggiore; e lo faccio parlando e condividendo quelle che sono le mie personali opinioni su ciò di cui non avrei voluto occuparmi, ovvero del caso della famiglia Englaro. Non avrei voluto farlo perché, forse in controtendenza con l'opinione diffusa da molti che gravitano nell'ambito di una ideologia da me condivisa, io ho sempre avuto una mia personalissima idea sul tema. Riflettendo sul numero delle persone che vivono una situazione identica a quella di Eluana, e che sono tante, pensavo che la battaglia legale, - eroicamente intrapresa da suo padre con il chiaro fine di introdurre un precedente importante in materia di testamento biologico e di diritto al rifiuto delle cure, iniziativa certamente nobile se valutata al di fuori dell'ambito reale del nostro Paese,  - avrebbe inevitabilmente sortito l'unico effetto di radicalizzare le posizioni con grandissimo danno e per Eluana e per tutti gli altri. In effetti ora le cose si stanno evolvendo nel senso temuto e, proprio in queste ore, si sta giocando sporco sul dolore non di una, ma di tante famiglie, già provate da un destino inclemente. Ognuno fa la corsa a dire la sua per trascinare a sé fette di elettorato: perché dell'ennesima campagna elettorale si tratta, alla faccia di chi soffre; e come se non bastasse da ciò deriverà anche che se qualche medico prima, attraverso una scelta di coscienza operata concordemente alla famiglia, poteva interrompere sul nascere una inutile quanto disperata via crucis ,  presto sarà stoppato da una norma inibitoria. Non ha pagato lottare per tutti e dare il proprio dolore in apsto alle aule dei Tribunali ed alle colonne delle testate giornalistiche; non è servito parlare, gridare, rivendicare con ogni mezzo; non è servito se non ad accrescere il senso di frustrazione. Il tema inoltre non è di semplice soluzione e l'alimentazione forzata è altra cosa rispetto alla dipendenza da una macchina. Forse nel silenzio, che sempre accompagna la fine di un'esistenza, Eluana avrebbe potuto già da tempo riposare in pace, magari evitando la somministrazione di terapie salvavita e lasciando che la natura facesse il suo corso.Il balletto delle ipocrisie, che investono tutti i campi, da quello ecclesiastico a quello politico, da quello mediatico a quello legale, tutto è stomachevolmente volgare. La chiesa ora condanna, e ci potrei anche stare se parlasse alle coscienze dei cristiani, ma lo fa invocando una legge da parte dei farisei al Governo e dei loro simili all'opposizione, che porterebbe ad un caos tra i distinti poteri della Repubblica, esecutivo, legislativo e giudiziario. Mentre non sembrava tanto attenta ad altri crimini la cui condanna non appare tanto ferma e determinata: la pena di morte ad esempio, o altri crimini che ogni giorno si consumano nel silenzio assoluto, quando non coperti addirittura dalle autorità ecclesiastiche. In questa terra, dove vivo, è stato allontanato e protetto altrove un seminarista indagato per infanticidio, non essendosi mai ritrovato il povero corpicino; mentre la partoriente, una giovane suora, perdeva la vita a causa dell'emorragia post partum dopo giorni di agonia.  Si tace, si copre, si omette laddove gli interessi sono di natura opposta. Dire questo mi fa male al cuore ma non posso e non devo tacere e nessuno dovrebbe farlo perché il silenzio è complice e mafioso............  Immagine da: http://www.ghosttowns.com/states/az/images/Yuma%20State%20prison%20inside%20cell.jpg