Chi mi conosce sa che avevo dubbi a partecipare allo sciopero proclamato da parte della C.G.I.L. per domani , in quanto già erano stati richiesti notevoli sacrifici economici per altri due scioperi che non avevano sortito, e lo si sapeva, nessun effetto reale in termini contrattuali. Ma nel frattempo sono accadute molte cose che mi hanno fatto cambiare idea: la prima è stata il raggiungimento di un consenso, ben più largo del numero degli iscritti CGIL, al referundum sul contratto tenutosi sui luoghi di lavoro, dove i NO sono stati largamente vincitori ma dove, soprattutto, si è potuta registrare una evidente emorragia di iscritti ad altre sigle verso il voto con CGIL. Dai dati parziali si
parla di un 153% in più rispetto agli iscritti e questo fa pensare che vi sia un primo vagito di reazione alla politica di assenso incondizionato portata avanti da CISL e UIL ( inutile sottolineare il silenzio della stampa e dei media ).In effetti la connotazione dello sciopero e della manifestazione, da quella di difesa di categoria contro il contratto e contro i tagli sia economici che di organico, si è necessariamente ampliata a temi e ricadute che non trovano ascolto da nessuna parte, men che meno sulla stampa o nei media, distratti e coinvolti colpevolmente in dibattiti della cui volgarità ometto di parlare per pudore personale, ma che spero tutti abbiano ascoltato traendone le dovute conseguenze. In un momento di così grande crisi economica in cui, il capo del governo, invece di pensare ad opportune soluzioni che vadano nella direzione di proteggere i più deboli e far ripartire l'economia, restituendo alla classe media il potere di acquisto, blatera a vanvera parlando di cose per le quali dovrebbe tacere, si registrano importanti adesioni allo sciopero e vorrei citarne qualcuna, come quella, ad esempio, del Procuratore
Giancarlo Caselli preoccupato seriamente dei tagli che stanno rendendo la Procura inefficace, o delle
donne unite nella lotta perché non si affermi la cultura del sopruso su questa categoria, ricordandosi che ben venga la parità dell'età pensionabile ma solo dopo che ogni altra parità di diritto sia stata garantita, a cominciare da quella salariale. La solidarietà arriva anche dal Regno Unito attraverso una
lettera scritta da parte del Segretario Generale di UNISON Dave Prentis a Carlo Podda della CGIL Funzione Pubblica e persino da Walter Veltroni per il PD. Io personalmente non adrò a Roma per problemi personali, ma invito tutti quelli che possono, soprattutto i giovani per i quali la partita si gioca, ad andare e partecipare numerosi. Il nano si irrita assai quando vede che il popolo si muove ed il disegno della P2 deve essere fermato. Vi allego il volantino con gli appuntamenti per i tre cortei:e mi raccomando a chi resta a casa non dimenticate che dalle 18
CIAO................................
Roma, 12 febbraio - Domani venerdì 13 febbraio, in occasione dello sciopero generale di 8 ore proclamato dalla Fiom-Cgil e dalla Fp-Cgil, si terrà a Roma l’annunciata manifestazione nazionale. Tre cortei di dimostranti convergeranno verso piazza San Giovanni.Il primo partirà attorno alle ore 09.00 dal piazzale della stazione Tiburtina e, attraverso via Tiburtina, piazzale del Verano, viale dello Scalo di San Lorenzo, piazza di Porta Maggiore, piazza Santa Croce in Gerusalemme e viale Carlo Felice, raggiungerà piazza San Giovanni.Il secondo corteo muoverà da piazza della Repubblica attorno alle ore 09.30 e, attraverso piazza dei Cinquecento, via Cavour, piazza di Santa Maria Maggiore, via Merulana, viale Manzoni e via Emanuele Filiberto, raggiungerà anch’esso piazza San Giovanni. Il terzo corteo partirà da piazzale dei Partigiani attorno alle ore 09.00 e passerà attraverso piazza di Porta San Paolo, viale della Piramide Cestia, viale Aventino, piazza di Porta Capena e via di San Gregorio, per poi costeggiare il Colosseo, imboccare via Labicana e confluire, all’incrocio tra via Merulana e viale Manzoni, nel percorso assegnato al secondo corteo. Al primo corteo parteciperanno lavoratori provenienti da Veneto, Lombardia, Toscana, Marche, Abruzzo e Molise. Al secondo corteo, quello di piazza della Repubblica, parteciperanno lavoratori provenienti da Trentino-Alto Adige, Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Al terzo corteo, quello di piazzale dei Partigiani, parteciperanno lavoratori provenienti da Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Sardegna, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Puglia e Basilicata.A partire dalle ore 11.00 circa si svolgerà, a piazza San Giovanni, il comizio conclusivo della manifestazione. Nel corso del comizio, prenderanno la parola, tra gli altri, il segretario generale della Fp-Cgil, Carlo Podda, il segretario generale della Fiom-Cgil, Gianni Rinaldini, delegati delle due categorie e il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani.Per seguire da vicino la parte conclusiva della manifestazione del 13 febbraio, giornalisti, fotografi, operatori e tecnici delle troupes radio-televisive potranno ritirare un accredito per l’accesso all’area palco presentandosi al gazebo sito nei pressi del palco stesso, a partire dalle ore 10.30 di venerdì, muniti di tesserino professionale.Per info varie vedi anche:
www.fiom.cgil.it e
www.unitanticrisi.it