Sonoviva

ADDIO AD IVAN DELLA MEA....


Non so quanti di voi ne abbiano sentito parlare, ma per la mia generazione è stato il cantastorie di una cronaca che passa per quelli che furono  anni decisivi e drammatici, che introdussero un nuovo o diverso modo di vivere in cui la partecipazione era un valore centrale come la condivisione e la solidarietà. In quegli anni si produsse  un fenomeno politico oggi conosciuto, o meglio, riconosciuto, come quello della strategia della tensione. Forze di destra e servizi segreti, appoggiati e dretti dagli Stati Uniti, si adoperarono per scongiurare la deriva comunista che, sull'onda delle proteste giovanili e della presa di coscienza della classe operaia, stava conquistando larghi spazi nella società italiana. Lo Stato attuò lucidamente questa controffensiva e lo fece usando ogni mezzo ma, più di tutti, quello più odioso perché colpisce innocenti: la strage. E Ivan Della Mea fu compagno coraggioso che denunciò attraverso le sue canzoni popolari, il diffondersi della cultura fascista tra i vertici dello Stato e l'uso dei picchiatori per dare una lezione ai 'compagni'. Sappiamo tutti il montare questo odio cosa portò con sé ed uscire da quegli anni è stato difficile e non è ancora un'operazione ultimata. Ma il coraggioso discorso del Presidente Napolitano sull'anarchico Pinelli, è stato secondo me uno dei gesti più nobili del nostro Presidente che si è commosso ricordando un uomo onesto, un lavoratore che ha pagato con la morte, tutt'ora misteriosa, le  ragioni perverse di uno Stato alla deriva. RIngrazio Napolitano per la sua commozione non generica, ma sull'uomo Pinelli ingiustamente dimenticato; e ringrazio quelle due donne, le mogli, che hanno potuto incontrarsi e condividere un dolore. E ad Ivan, che se n'è andato per sempre, il video della canzone più cantata tra i giovani della mia generazione.