Sonoviva

E DOPO LA MAFIA E LA CAMORRA ANCHE LA CHIESA SCARICA BERLUSCONI


E' chiaro che le numerose testimonianze di ragazze, le foto delle scorribande di troiette prezzolate verso il destinatario ultimo, l'imperatore impazzito ( e lasciate stare Nerone per favore ) ,non sono più difendibili neanche dal suo avvocato, figuriamoci dagli alti vertici ecclesiastici che pure, fino ad oggi, hanno appoggiato la sua politica come vicina ai valori della  famiglia e della difesa della vita ( ah Gesù Cristo, quando torni a cacciare i mercanti dal Tempio? ).E così oggi l?avvenire chiede conto e vuole risposte, proprio come tutto il resto del mondo.Il giornale dei vescovi chiede al premier di dare risposte all'opinione pubblica"C'è un clima di smarrimento". Attacco a Ghedini: "Moltiplica i motivi di imbarazzo"Feste e ragazze, Avvenire a Berlusconi"Serve presto un chiarimento"
dall'URL: http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/politica/berlusconi-divorzio-8/avvenire-al-premier/avvenire-al-premier.htmlROMA - "Deve rispondere all'opinione pubblica". Il giornale dei vescovi chiede a Berlusconi parole chiare sulle vicende delle feste con ragazze a pagamento a Palazzo Grazioli. Lo fa con un editoriale firmato da Gianfranco Marcelli, in cui si parla senza mezzi termini di "un clima di smarrimento". "E' lecito domandarsi - si legge nell'articolo - se il presidente del Consiglio abbia finora scelto la linea di resistenza migliore e i difensori più appropriati al suo caso. Non è solo questione di stile sfoggiato (anche se lo stile in certe situazionii è purissima sostanza) da parte di avvocati bravi, a quanto pare, soprattutto a moltiplicare i motivi di imbarazzo. Il punto centrale è la necessità di arrivare il più presto possibile a un chiarimento sufficiente a sgomberare il terreno dagli interrogativi più pressanti". Berlusconi deve rispondere a interrogativi, prosegue l'editoriale, "che non vengono solo dagli avversari politici, ma anche da una parte di opinione pubblica non pregiudizialmente avversa al premier. E se anche non fosse possibile eliminare ogni ombra", perché alcune questioni sono in mano alla magistratura, "si pongano almeno i presupposti per evitare ulteriori stillicidi di chiacchiere e di tempeste mediatiche. Senza illudersi che l'efficenza dell'azione di governo possa far premio, sempre e comunque, sui comportamenti privati. Alla lunga tutto finisce per avere un prezzo. E il pericolo è che a pagarlo non sia solo il singolo debitore di turno, ma l'intero paese".