Sonoviva

DAL PASSATO REMOTO AL FUTURO PROSSIMO: LA CASA DELLA PACE E DELLA NONVIOLENZA


http://www.nonviolenza.it/E'  accaduto tutto così, all'improvviso, ed ancora non me ne rendo conto. Chissà quante volte, pensando al mio passato e ricordando le mie numerose attività giovanili, pezzi di storia avevano ritrovato i contorni riemergendo da quel buio che, nostro malgrado, nel corso degli anni li avvolge rendendoli sfocati. In particolare ero tornata con la mente a quel paese della Campania, Castellammare di Stabia, ed alle persone che, allora giovanissima, avevo conosciuto nei campi di lavoro ai quali partecipavo nell'ambito di un progetto, quello dell'OMG, acronimo che sta per Operazione Mato Grosso. Ricordavo però solo dei nomi e non riuscivo a far riemergere altro. Poi è avvenuto: è stato il giorno di Pasquetta ed io, come spesso faccio nei giorni di festa, mi ero autoservita uno splendido caffè espresso e rigorosamente amaro a letto; avevo preso anche il mio fedele Nokia ed avevo cominciato la mia navigazione nell'etere per potermi aggiornare almeno sugli ultimi eventi e per guardare la posta e vedere se ci fossero urgenze. E' stato allora che, tra le notifiche di Facebook, ho visto il suo nome ed ho riconosciuto il suo cognome; è stato subitaneo, tutto è riemerso dal passato seppur tanto remoto, roba di quarant'anni fa o giù di lì. 'Maurizio S....ti ha inviato un messaggio' e quel messaggio diceva, interrogandomi, se fossi per caso io quella ragazzina romana con la quale aveva condiviso tante cose durante gli anni dell'OMG. Cavolo, certo che sono io, ti sto cercando da così tanti anni durante i quali, porca miseria, il tuo cognome era evaporato nell'etere. E dall'etere sei tornato. Siamo a 30 o 40 chilometri di distanza, mica su Continenti diversi, e siamo stati capaci di perderci per un così lungo periodo. Poi ci siamo scambiati i numeri anche se ancora non ci siamo sentiti per telefono o parlati: ché la cosa non può essere né frettolosa né banale, ha bisogno dei suoi tempi.  La mia irrequieta e frenetica gioventù, durata così poco e precocemente sfociata in qualcosa più grande di me, ha avuto molti compagni e compagne di strada che, ancora oggi, costituiscono i miei pochissimi e selezionatissimi veri amici. Di te caro amico di allora, non ricordo il viso ma ricordo tante battaglie vissute insieme, i campi di lavoro fatti per un ideale comune, le frequentazioni dell'Associazione Terra Nuova e le battaglie contro la violenza e per l'abolizione della leva militare e la difesa dei pacifisti in galera nel carcere di Gaeta perché renitenti. Quante persone c'erano lì, sulla via Appia, a Terra nuova, non lontano dal Quo vadis.....tante persone di cui ricordo vagamente i contorni, italiani, sudamericani, attivisti e sacerdoti dell'impegno; attività, discussioni, confronti. E poi il MIR e le manifestazioni pacifiste durante il Vietnam, mano nella mano a formare un grande cuore in cui stringere idealmente coloro che la guera la subivano, i bambini innocenti o le donne vietcong e non solo. C'eri anche tu ed ancora ci sei, mio caro amico, ed ancora, a pochi chilometri da me, conduci la tua battaglia contro i nuovi mostri e le nuove violenze: le mafie e le diseguaglianze, le lotte dei più deboli e diseredati. Hai una casa per farlo e si chiama proprio così, Casa della Pace e della Non violenza. Da oggi, per quello che potrà servire, ci sarò anch'io a far conoscere e condividere le tue esperienze. Ma soprattutto attraverso l'impegno dei giovani che tu e gli altri con i quali hai costruito la casa fai incontrare ed ai quali dai una motivazione per vivere in un tale deserto di ideali che ci circonda. Ricordi la canzoncina un po' stupida che cantavamo insieme la sera stanchi dopo il lavoro 'Mattone su mattone viene su la grande casa? ......... bé, un poco è vera ed è stato proprio così per te, per me, per chi non ha mollato e non si è arreso. Grazie per non essere cambiato, grazie per esserti ricordato di me come di una persona che valesse la pena ritrovare. Grazie di cuore.