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LA RESISTENZA E L'ANTIFASCISMO SCOMPAIONO DALLA MEMORIA NELLA PRESIDENZA CIRIELLI


      
  DA QUALCHE GIORNO GIRAVA SU FACEBOOK IL TESTO DEL MANIFESTO, VERGOGNOSO, AFFISSO A FIRMA DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI SALERNO EDMONDO CIRIELLI, CON IL QUALE L'AMMINISTRAZIONE DA LUI PESIEDUTA 'CELEBRA' LA PROSSIMA RICORRENZA DEL 25 APRILE E LO FA DIMENICANDONE GLI ATTORI E RIVENDICANDO INVECE AGLI ALLEATI, E MASSIMAMENTE GLI AMERICANI,  IL PRIMATO DELLA LIBERAZIONE DEL POPOLO ITALIANO E DELL' EUROPA INTERA, UDITE UDITE,  DA CHI? DA COSA? NON DAL FASCISMO E NEANCHE DAL NAZISMO MA, NIENTEDIMENO  DAL COMUNISMO!!In seguito alla pubblicazione del testo su Facebook, si è aperto un dibattito e sono state intraprese iniziative, volte a boicottare il manifesto ed il suo vergognoso ed antistorico contenuto dal quale io molti sentono di dover esprimere il proprio dissenso in ogni possibile modo. La notizia è stata poi diffusa dal quotidiano La Città ed oggi da Repubblica.La destra al potere, al di là delle parole mielose che sa rivolgere alla gente e costituiscono una strategia mediatica supportata dal capo della coalizione, mostra poi, alla prova dei fatti, il suo volto fascista e piduista, negando la verità storica e sostituendo ad essa una verità costruita a mestiere e diffusa tra i giovani e la massa ignorante che, purtroppo, costituisce la parte più rilevante del popolo italiano. Popolo la cui involuzione, sotto ogni profilo, è sotto gli occhi di tutti, soprattutto di coloro che ci osservano dagli altri Paesi cormai non più sorridendo ironicamente, ma con seria preoccupazione ed incredulità. Eppure in Italia c'è ancora chi cade nella rete della vacua immagine data dalle vuote parole: parole di cui questa destra sa riempirsi la bocca  e che ha imparato a memoria, come una poesiola assegnata dalla maestra, e recitata per ossequio  al capo. Proprio nello stesso giorno in cui è uscito il manifesto, ho partecipato ad una conferenza stampa, fortemente voluta da parte dell'assessore alla Cultura della Provincia di Salerno, condotta insieme alle tre Soprintendenze con lequali si annunciava di voler collaborare impegnandosi in un 'tavolo di concertazione' perché, secondo il suddetto assessore tal Bellacosa ( il cognome è tutto un poema), coltivare l'arte rende più buoni ed affina l'animo. Il che potrebbe anche essere vero  ma un poco di diffidenza non guasta quando è questa destra a fare tale proclama. Tanto più che a tante parole corrispondeva poi, in termini reali, il nulla e l'unico atto certo è stato poi il manifesto contro i comunistacci della resistenza. Ahimé, dove sono finiti i tempi della politica democristiana e comunista ed in quale soffitta don Camillo e Peppone vivono ancora il meraviglioso conflitto ideologico fatto di rispetto e di complicità? siamo alla volgarità assoluta dallq quale qualcuno, o noi stessi novelli partigiani, ci dovrà salvare.