Rosa Antico

Lovesong


Lui la amava e lei lo amava i suoi baci le suggevano via l'intero passato e futuro o cosė tentavano.Lui non aveva altro appetito,lei lo mordeva lei lo morsicava lei suggevalo voleva completamente dentro di sčsano e salvo per sempre e poi sempre.Le loro piccole urla svolazzavano nelle tende.Gli occhi di lei volevano che nulla si perdessegli sguardi di lei gli inchiodavano polsi mani gomiti,lui la avvinghiava stretta cosė che la vitanon la trascinasse via da quel momentolui voleva che tutto il futuro cessasselui voleva buttarsi con le sue braccia intorno a leidall'orlo di quel momento o dal nullao durevole o quel che ci fosse.L'abbrraccio di lei era un torchio immensoa stamparselo nelle sue ossai sorrisi di lui erano soffitte di un palazzo incantatoove non vi giungerebbe mai il mondo reale.I sorrisi di lei erano morsi di ragnocosė lui giacerebbe immoto fino a che lei non si sentisse affamata.Le parole di lui erano eserciti d'occupazionele risate di lei erano tentativi d'assassiniogli sguardi di lui erano proiettili pugnali di vendettale occhiate di lei erano spettri nell'angolo con orribili segretii sussurri di lui erano fruste e stivalii baci di lei erano avvocati che non smettevano di scriverele carezze di lui erano gli ultimi ami di un naufragoi trucchi d'amore di lei erano frantumazione di legamie i loro gemiti profondi strisciavano sul pavimentoun animale trascinante una grossa trappola.Le promesse di lui erano il bavaglio del chirurgole promesse di lei gli scoperchiavano il teschiolei se ne farebbe fare una spillai giuramenti di lui le estraevano tutti i tendinilui le mostrava come fare un nodo d'amorei giuramenti di lei gli mettevano gli occhi in formalinasul fondo del suo cassetto segretole loro urla si appiccicavano alla parete.
Le loro teste si staccavano nel sonno come le due metād'un melone spaccato, ma č duro da smettere l'amore.Nel loro sonno intrecciato si scambiavano braccia e gambenei loro sogni i loro cervelli prendevano l'un l'altro ostaggio.Il mattino portavano l'uno il viso dell'altro.Ted Hughes