Renato Zero

Il ritorno di Zero(noveintour) da Corriere della sera


  Renato Zero oggi veste di nero, non si copre con chili di trucco-lustrini-paillettes-plastica, non scriverebbe più canzoni con titoli come Triangolo o Sbattiamoci, non sculetta più (anche se sul palco lo faceva meglio di chiunque altro), seppure qualche tocco glam, a cercarlo, da qualche parte c’è ancora. Insomma, da tempo non è più il re del pop en travesti, per citare una felice definizione di Gianfranco Baldazzi. I suoi sorcini però lo seguono ancora con la fedeltà dei fidanzati ciechi d’amore. Ma non crediate di vedere ai suoi concerti solo ex ragazze e oggi mamme un po’ attempate che, rapite dai testi, intonano i suoi evergreen con i lumicini accesi. No. Perché il signor Zero (mai nome fu più azzeccato: con uno zero si può dire tutto: Zerofollia, Zerolandia, Ero Zero, Identikit Zero, Tutti gli Zeri del mondo...) oggi ha un seguito quantomai eterogeneo. Vedere per credere la tappa bolognese del suo Zeronovetour (e ci risiamo con gli zeri), stasera al Futurshow Station di Bologna, improntato sull’ultimo album del cantante romano dal titolo «Presente», pubblicato dopo oltre tre anni di assenza e già triplo disco di platino (inizio ore 21, biglietti ancora disponibili ai punti Ticket One e in biglietteria dalle 16. Suoneranno Danilo Madonia, tastiere, Paolo Costa, basso, Rosario Iermano, percussioni, Giorgio Cocilovo e Fabrizio 'Bicio' Leo, chitarra, Mark Harris Baldwin, piano, Lele Melotti, batteria, e l’orchestra Prato Ensemble).LE CANZONI - La verità di tanta eterogeneità, quando si ha a che fare con Zero, alla fine forse è solo una. Le sue canzoni. Possono non piacere, possono risultare ingenue, strappalacrime o al contrario furbette, ma quando le canta sembra rivolgersi indistintamente a tutti. Prendiamo Ancora qui, il primo singolo estratto da Presente, al cui videoclip girato da Alessandro D’Alatri ha partecipato mezzo cinema italiano, da Massimo Ghini a Leo Gullotta, da Giorgio Panariello a Paola Cortellessi, da Alessandro Haber fino ad Asia Argento, Manuela Arcuri, Elena Sofia Ricci solo per dirne alcuni. Il ritornello dice: «Ancora qui, per dire di sì ai miei sentimenti, con l’onestà di chi non ha mai barato con te...». Il tu è imprecisato, generico e potremmo essere davvero tutti i destinatari. Quella vita vissuta di cui canta potrebbe essere di qualsiasi persona (signora, ragazzo, vecchio, bambino che sia) della porta accanto. Renato Zero nelle sue serate canterà ancora di «violenza sotto questo cielo» e di carrozzoni, di sogni di latta e favole, maschere e baratti. A cui si aggiungeranno le 17 tracce di questo album, un universo di tanti microcosmi in cui c’è spazio anche per l’attualità, come è il caso del brano Professore. Ma soprattutto, per citare ancora un suo verso, questo è un ritorno. E «non è mai facile un ritorno, non è impresa da niente, ma finalmente arriva il giorno che tu fai pace con te».