Silena DalFinestrino

fuga d'agosto


Tre cose belle di questa settimana. Trovarle è sempre un'impresa.
1) Sono arrivate le sedie per il gazebo. Niente di particolare, sono quattro sedie di Ikea on line. Avrei voluto mostrarvi invece le poltroncine e il tavolino d'autore, forse sarà per la prossima settimana. Intanto ci si può sedere al tavolo che avevo già.
2) Mi piace passare il ferragosto nelle città semideserte e l'anno scorso l'ho passato tra Milano a visitare mostre e musei gratuiti. (A parte una multa e cinque punti perchè era talmente vuota la città che il mio compagno non vide un semaforo e passò col rosso. Quando qualche mese dopo arrivò al multa a mio nome i punti se li prese lui. Io avevo già una penalizzazione per una multa presa da Enrico per un eccesso di velocità) Partiti da Milano andammo alcuni giorni in agricampeggio nella Val d'Ossola. Sono legata a quei luoghi perchè in tempi molto remoti, mio padre ci aveva abitato, emigrante dalla Sicilia per lavoro. C'ero già stata, ma abbiamo visitato alcuni paesini e I Sacri Monti di Domodossola e di Orta.
3) In questa settimana ho letto delle tragegie greche, partendo dal mio percorso di studio per il mio viaggio futuro: questo prevedeva le Baccanti di Euripide, ho letto anche L'Antigone, L'Edipo re e L'Alcesti. Voi che passate o partecipate a questo gioco, vi invito a leggerlo se non l'avete letto o rileggerlo con occhi adulti, se l'aveste letto in maniera scolastica da giovani. La tragedia di cui vi voglio parlare oggi è L'Antigone dove la protagonista deve dare onorata sepoltura al fratello che giace alla mercè di uccelli e cani, morto e di fronte a tutti. A mio giudizio risaltano in questa opera le figure di Ismene, sorella di Antigone che per amore della sorella sarebbe disposta a coprire il   fratello anche se non se la sente. Andrebbe anche a morte con lei una volta scoperto il delitto. Un'altra figura di spicco è quella del figlio di Creonte, Emone che sfida il padre e la sua autorità paterna e di capo politico della città di Tebe."Coloro che pensano di esser saggi essi soltanto e di avere lingua o mente come nessun altro, quando li apri si vede che sono vuoti."(da Antigone di Sofocle)
foto Angela Crodo e Val d'Ossola agosto 2012