Silena DalFinestrino

la casa davanti al mare


 
foto angela davanti casaParlando del più e del meno in questi giorni dopo le festività  dato che nel luogo dove lavoro vengono pochi visitatori il discorso un giono è caduto sulla casa dove sono nata. Se venderla oppure no.Venderla sarebbe la cosa più semplice, ammesso che si trovi un compratore che probabilmente vorrebbe detrarre tutte le spese per il restauro e forse rimarrebbe un ricavo in negativo.Nella mia mente la casa conserva tutti i ricordi buoni, pochi a dire il vero, sebbene molto intensi. Allo stesso modo tiene anche i ricordi negativi, tanti quelli e intensi tanto e forse più di quelli buoni. La mia terrazza porta ancora il segno della seduta di me bambina di fronte al mare a guardare le navi passare e, giusto giù sulla strada, le auto.In agosto era un piacere guardare le barche dei pescatori e le auto degli emigranti che tornavano per le vacanze dal Nord Italia o dalla Germania, Svizzera, Francia che, uniti ai pochi turisti, rendevano internazionale la strada sotto casa e il mare un passo più in là.  Terrazza che ricorda anche le mie notti insonni a guardar la luna, le stelle e Venere e il mio parlar con loro, seppure fossi consapevole che non potevano rispondermi, durante gli anni adolescenziali e del mio primo diventar grande.L'andar via lontano non è mai una cosa semplice e rimane quella Itaca attaccata alla pelle, nonostante si possa criticare famiglie di provenienza, sistemi politici e clientelari, appena peggio che altrove comunque.Le grida delle vicine lungo la strada tanto disturbanti  si affievoliscono e poi si spengono quando si è lontani.Non parlo il dialetto, ma durante i miei viaggi in solitaria nei paesi molto lontani mi è capitato tante volte di pensare nella lingua della mia terra.Sarebbe razionalmente ed economicamente più conveniente sbarazzarsene un giorno. Divenire talmente forte da non averci più nulla a che fare, se non nei miei ricordi. E' sempre possibile comunque tornare e trovare una sistemazione altra. Le ragazze che abitano al piano terra sarebbero contente di ospitarmi per qualche giorno se, assalita dalla nostalgia, volessi tornare.Il terrazzo sopra la casa ha infiltrazioni d'acqua e andrebbe tolto il pavimento, rifatta l'impermeabilizzazione e poi ripavimentare.La veranda che adesso copre la terrazza da dove mi affacciavo da piccola è di eternit e andrebbe risanata e ricoperta con qualche altro nuovo materiale.E questi sono soltanto gli interventi più significativi, molti altri sarebbero necessari.Adesso che mia madre si trova in un pensionato potrei farle io le riparazioni. Non mi inorgoglisce questo. E' soltanto una questione di ricordi e di domande. Tenerla e sistemarla, chissà magari potrebbe interessare come casa di vacanza per i figli ed eventuali e futuri nipoti. Venderla quando sarà o tenerla magari così com'è e far solo la manutenzione ordinaria. Ci sarebbe anche la possibilità di abitarla, così com'è, magari al raggiungimento della mia pensione al minimo e prima che sfugga anche la pensione e dover rimanere a lavorare fino a settant'anni e appena sono soddisfatta oppure stufa finalmente di quella casa lasciarla stavolta per sempre e partire per il mio viaggio alla ricerca di Dioniso.