Silena DalFinestrino

Ricordi e Pulizie


    Erano anni che non sentivo questa dannata tristezza in questa casa.Mi sforzo di non pensarci. Ho passato le giornate di ieri e oggi a togliere sporco vecchio di anni. Tutti gli incarti di gelati, pollo arrosto e le vaschette di plastica che i salumieri riempiono con formaggi, olive e quant'altro li ho gettati via riempiendo sacchi su sacchi.  Tristezza su tristezza.Ho fotografato il portapranzo che mio padre portava in officina, prima che si ammalasse e poi morisse.
Scappa via più lontano che puoi, dice una voce dentro di me. L'ho sentita per anni quella voce.
 Ho fotografato il portapranzo e la "spillunga" di mia nonna, un recipiente smaltato che veniva usato per fare "le bottiglie", cioè la conserva di pomodoro passata e riempita dentro le bottiglie. Una pratica faticosissima, perché una volta non c'erano i tappi a corona o i vasi con tatto a vite. Si usavano i tappi di sughero legati stretti con lo spago. Poi in un fusto venivano bollite per un paio d'ore le bottiglie così sigillate e avvolte una ad una con degli stracci per evitare che si rompessero. Ne scoppiava sempre qualcuna e poi bisognava raccogliere i vetri rotti e il sugo rosso impiastricciato sulle bottiglie.Che fatica!
  Che fatica, dico anch'io oggi a rivivere i vecchi ricordi. A prososito non c'era neanche il passapomodoro a manovella ma i pomodori bolliti erano passati a mano attravaverso i buchini di un setaccio. Quando ero piccola io i miei genitori avevano comprato il passapomodoro a manovella che si assicurava con un morsetto al tavolo e diminuendo di un po' la fatica.Era  una giornata molto pesante comunque quella delle bottiglie.   
  e un vecchio piattino sbrecciato, tanto per chiudere in bellezza.