Ho gettato via tutti i vecchi libri di scuola. Ho gettato via tutti i quaderni, c'erano tutti sin da quelli della prima elementare. Ho gettato via tutti i giornali rivoluzionari che leggevo prima di andar via di casa. Ho gettato via le eniclopedie e qualche intrepido e monello che ancora restavano. Questi ultimi li ho riletti prima di gettarli via. Devo ancora gettare le antologie della scuola media e del biennio del liceo. Ne leggo qualche pagina, spezzando ogni tanto l'ozio totale della lunga vacanza.Un breve tratto:Virgilio Trocchi, Soave ricordo della Sicilia. "A mano a mano che scendevo in treno dopo Napoli verso la Calabria, e miravo dal finestrino della mia carrozza di terza classe la terra e il mare, cresceva con l'amore lo stupore; e lo stupore si fece incanto.Lo Stretto di Messina mi splendette con tale fulgore, che non fu tanti anni dopo uguagliato neppure tra Europa e Asia, dal Bosforo né dallo stretto di Gibilterra tra Spagna e Marocco.Neppure la venustà della dell'incantevole Siviglia mi parve uguagliare la gloria fascinatrice di Messina, quale fu prima che terremoto l'annientasse... "E ricordai così tutte le innumerevoli volte che tornavo in treno in Sicilia, e con l'ansia guardavo dal finestrino la Calabria che mi avvicinava alla Sicilia.Poi a Villa San Giovanni scendevo dal treno e prendevo il traghetto a piedi per godere prima possibile la vista dell'altra sponda dello Stretto.Poi tutte le volte che dovevo ripartire su quella nave versavo sempre una lacrima prima di sbarcare a Villa San Giovanni.(eppure ero stata felice di andarmene via) (ma questa è un'altra storia)
ozio
Ho gettato via tutti i vecchi libri di scuola. Ho gettato via tutti i quaderni, c'erano tutti sin da quelli della prima elementare. Ho gettato via tutti i giornali rivoluzionari che leggevo prima di andar via di casa. Ho gettato via le eniclopedie e qualche intrepido e monello che ancora restavano. Questi ultimi li ho riletti prima di gettarli via. Devo ancora gettare le antologie della scuola media e del biennio del liceo. Ne leggo qualche pagina, spezzando ogni tanto l'ozio totale della lunga vacanza.Un breve tratto:Virgilio Trocchi, Soave ricordo della Sicilia. "A mano a mano che scendevo in treno dopo Napoli verso la Calabria, e miravo dal finestrino della mia carrozza di terza classe la terra e il mare, cresceva con l'amore lo stupore; e lo stupore si fece incanto.Lo Stretto di Messina mi splendette con tale fulgore, che non fu tanti anni dopo uguagliato neppure tra Europa e Asia, dal Bosforo né dallo stretto di Gibilterra tra Spagna e Marocco.Neppure la venustà della dell'incantevole Siviglia mi parve uguagliare la gloria fascinatrice di Messina, quale fu prima che terremoto l'annientasse... "E ricordai così tutte le innumerevoli volte che tornavo in treno in Sicilia, e con l'ansia guardavo dal finestrino la Calabria che mi avvicinava alla Sicilia.Poi a Villa San Giovanni scendevo dal treno e prendevo il traghetto a piedi per godere prima possibile la vista dell'altra sponda dello Stretto.Poi tutte le volte che dovevo ripartire su quella nave versavo sempre una lacrima prima di sbarcare a Villa San Giovanni.(eppure ero stata felice di andarmene via) (ma questa è un'altra storia)