Silena DalFinestrino

cent'anni


dal terremoto 
partivano quella mattina 'mpari Cicciu e 'mpari Matteu, si recavano in città col loro carretto istoriato trainato dal loro cavallostavano costruendo insieme la loro casa, due minuscole stanze per stare con la loro famiglia e due minuscole stanze a fianco dove ricoverare il carretto e il cavallosi alzavano in piena notte e trasportavano il grano, quand'era stagione, al mulino cittadinoin passato avevano fatto i molinari, piccolissimo mulino ad acqua dove macinare la farina per la casa e per qualche altra casa, pagavano in grano, baratto quando di soldi ce n'erano davvero pochi e avere la farina per fare il pane e la pasta era segno di benessere, poi arrivarono i mulini a motore e allora nessuno portava più il grano così agli inizi del secolo scorso cambiarono mestierema quel giorno erano un po' corrucciati i due compari e così...passando davanti ad una bettola dove erano soliti fermarsi per il caffè:-bbu pigghiati u cafè 'mpari Cicciu?-no, non ni vogghiu!e così proseguirono fino in città per il loro trasporto.al ritorno, davanti alla stessa bettola:-u vuliti u cafè 'mpari Matteu?- eh no, 'mpari Cicciu, all'annata non ni vulistu vui, ora non ni vogghiu iòe così coi loro carretti tornarono piano piano a casa!!col tempo durante il giorno cominciarono ad  arrivare le notizie del doloroso disastro in cui imperversava la cittàrasa al suoloera l'alba del 28 dicembre 1908le foto sono dal webcompare Ciccio era mio nonno paterno