Silena DalFinestrino

Silena in fuga


 nella quiete del mattino dentro i pensieri del risveglioquelli tenui, quando è non è ancora l'ora per il farerivede se stessa Silena in  quella terrazza davanti al marecome ancora sta insieme alla luna di un giorno che ancora stenta ad arrivarediventa grande quelle nottifissa quella stellae quelle domande che non ricevevano risposte alloraforse neanche oggie tutto era donato a un quadernosi può diventar cattiviper non aver ricevuto amoresi può diventare acidisi può raggirare il mondo di mille sacrilegioppure si può    fuggirelottaree si  può  anche perderee Silena  lasciò presto quel mareinseguì la stradacorse per desertiguardava scorrere i fiumie ne ascoltava i cantie lungo il ringhiar dei tuoni tornava coi pensieri a quella casasi confuse con gli abitanti delle metropolisi affacciava ai bar curiosando dalle finestre aperteuna notte di Capodanno vagava per le calli di Veneziaa guardare gli altri  ragazzi festeggiaree non era a quelle festenon era in nessun luogoamava ricamare attraverso la fotografiail mondo che le passava accantoraccontava al vento come sapevanessuno fermava  Silenaneanche quando le facevano malec'era sempre un'ombra in un deserto... 
foto angela Da 2010-11-02 namibia"L'antica leggenda narra che il re Mida inseguì a lungo nella foresta il saggio Sileno, seguace di Dioniso, senza prenderlo. Quando quello gli cadde infine tra le mani, il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l'uomo. Rigido e immobile, il demone tace; finché, costretto dal re, esce da ultimo fra stridule risa in queste parole: 'Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente." Nietzsche.La nascita della tragedia 
Da 2010-11-02 namibia satisfaction