Il mio zib@ldino

In principio furono i Pacs


Via i Pacs, ecco i Dico. Via anche i Dico, è il momento dei Cus: contratti di unione solidale. Dopo 150 giorni di silenzio sulla questione dei diritti dei conviventi, Cesare Salvi, presidente della commissione che sta studiando la legge da partorire, ha presentato un testo. Da considerare come base di discussione.Quali i contenuti? I Cus, possibili anche per persone dello stesso sesso, dovranno essere stipulati attraverso una dichiarazione congiunta (trasmessa anche tramite un notaio) al giudice di pace competente, che provvederà ad inserirla in un apposito registro. Non potranno essere stipulati da minorenni, da persone infermi di mente, da chi è già sposato (salta dunque la possibilità per chi in attesa di divorzio), per chi è stato condannato per omicidio o tentato omicidio del coniuge.Il contratto darò diritto ad alcuni benefici normalmente riservati ai coniugi: assistenza sanitaria e penitenziaria, facilitazioni nei trasferimenti di sede di lavoro, poteri in materia di donazione degli organi e sulle celebrazioni funerarie. Inoltre è previsto il diritto di successione nel contratto di locazione nel caso di morte del convivente. In tema di eredità, si ha diritto a un quarto se il convivente ha figli, fratelli e sorelle; la metà se ci sono parenti entro il sesto grado, altrimenti a tutta la somma.Quali le differenze con i Dico? Intanto il modo di riconoscimento della convivenza. Non più all'anagrafe (vi ricordate le battutte per la raccomandata al convivente?), ma con un contratto vero e proprio all'autorità giudiziaria, che dovrà sempre essere informato in caso di variazioni per l'aggiornamento del registro. In materia di assistenza e informazione sanitaria, tutte le decisioni sono prese dal convivente, a meno di una dichiarazione di volontà diversa o di una incapacità di intendere. Per l'eredità (vedi sopra) introdotte precise quote di legittimità, ma pur sempre dopo 9 anni di convivenza registrata. E c'è chi dice, come il senatore Franco Grillini, che sono troppi. Bontà nostra.