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« PACS: questo oscuro ogge...Pacs: la chiusura »

Pacs: la normativa in Europa e nel mondo

Post n°96 pubblicato il 22 Gennaio 2007 da andrea.983

Il termine Pacs viene comunemente usato per indicare indistintamente le unioni di fatto.
In realtà esso si riferisce ad una normativa particolare, quella francese, che disciplina l'accordo per la convivenza tra due persone, anche dello stesso sesso.
Oltre a questa si sono diffusi nel mondo diversi modelli normativi variamente composti. Schematicamente si possono distinguere secondo la risposta data a tre diverse esigenze:
1 - regolare le convivenze omosessuali in alternativa al matrimonio omosessuale (permesso in Belgio, Olanda, Spagna, Sudafrica, Massachusetts (Usa)).
2 - riconoscere al convivente alcuni benefici, concessi solitamente al coniuge.
3 - tutelare il partner debole (economicamente) in caso di rottura della coppia.

1 - In relazione al primo punto si è sviluppato un modello normativo di 
"convivenza registrata", molto simile al matrimonio, perchè una parte sola non può decidere di scioglierlo e subito contrarne un altro. Inoltre i diritti dei conviventi sono simili a quelli dei coniugi (obbligo di reciproco sostentamento, simili diritti di successione e in materia previdenziale e sanitaria, responsabilità comune della coppia verso terzi).
Questo modello è adottato in Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, con alcune variazioni in Portogallo e Germania).
Una importante precisazione: da questo modello pensato originariamente per le convivenze omosessuali, è esclusa l'adozione. Tuttavia ci sono eccezioni: è consentita senza limiti in Svezia, Belgio, Olanda, Inghilterra.
2 - Per la seconda esigenza, ovvero estendere ai conviventi i benefici dei coniugi, si sono sviluppate le c.d. "convivenze contrattuali". Questo è il caso dei Pacs francesi ed è anche il modello su cui si basa la mozione presentata e votata in parlamento mercoledì scorso.
é aperto a tutte le coppie maggiorenni, omosessuali e non, purchè non sposate o legate da precedenti Pacs. La convivenza può essere interrotta unilateralmente, semplicemente con una comunicazione scritta al convivente. Questo modello è adottato in Francia, Belgio e al di fuori dell'Europa in Argentina, Brasile e Messico.
Se passerà in parlamento (e se non cascherà il governo prima) sarà adottato anche in Italia.
3 - Per la terza esigenza viene ritenuto necessario proteggere il partner bebole sia con benefici (fiscali, sanitari e previdenziali) sia riconoscendogli, in caso di scioglimento della coppia, parte dei beni acquistai con il contribuo di entrambi. Questo approccio è diffuso in particolare nei Paesi anglosassoni di Common law. In Italia la giurisprudenza riconosce al convivente il diritto di subentrare nei contratti di locazione in caso di morte dell' altro e il diritto al risarcimento per morte del convivnte provocata da terzi.

Fonti:
- Sole24ore
- Giornale di Brescia
- "Tre modelli per regolare gli accordi" - Sole24ore 24/01/07
- "Manuale di diritto di famiglia" di Gilda Ferrando - Laterza Ed. 2005
- "Il diritto di famiglia" di Tommaso Auletta - Giappichelli Ed. 2002

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Commenti al Post:
franco460
franco460 il 28/01/07 alle 22:05 via WEB
Buona serata. Franco
 
andrea.983
andrea.983 il 28/01/07 alle 23:19 via WEB
Grazie, a presto!
 
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