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La coscienza di un liberal - di Paul Krugman

Post n°134 pubblicato il 20 Gennaio 2009 da andrea.983
 
Tag: libri

  

Paul Krugman è uno dei più stimati economisti americani. È autore di importanti studi nel campo del commercio internazionale, per i quali gli è stato conferito nel 2008 il premio Nobel per l'economia.

'La coscienza di un liberal' è un ottimo libro, scorrevole e e scritto con sincera passione. Sopratutto è una buona occasione per saperne di più sulla situazione sociale degli Stati Uniti, che Barack Obama amministrerà da oggi.
La tesi di Krugman è che anni di politiche repubblicane, a partire da Nixon, abbiano distrutto la 'middle class' americana e gran parte delle riforme sociali apportate da Roosevelt con il 'New Deal'. Si è creata una grande diseguaglianza economica fra le fasce più povere e quelle più ricche, sono sparite le assicurazioni sanitarie pubbliche (il 15& degli americani non ha possibilità di accedere ai servizi sanitari perchè privo di assicurazione). È diminuito il potere dei sindacati nelle fabbriche e così il potere contrattuale dei lavoratori e molti ammortizzatori sociali come le indennità di discoccupazione.
I principali colpevoli di questa politica sono, secondo Krugman, gli ultraconservatori. Questi hanno conquistato le redini del partito repubblicano negli anni '70 e la base popolare negli stati del Sud facendo leva sul razzismo.
Tuttavia, come ha dimostrato l'elezione di Obama, questa politica, fondata sul razzismo e sulla paura, non ha più effetto ed è giunto il momento per i democratici di riportare gli Stati Uniti sulla strada dell'uguaglianza. 
Krugman propone un piano di espansione della rete di sicurezza sociale, l'assistenza sanitaria universale e una politica fiscale con aliquote più alte per i ricchi: un nuovo 'New Deal'.
Il libro è stato pubblicato negli Stati Uniti, nel 2007, la crisi economica e finanziaria non era ai livelli attuali e Obama, sostenendo in pieno queste idee, era in campagna elettorale.

A questo punto cosa verrà realizzato di tutto questo ? Quanto sarà, o sarebbe, sostenibile con un bilancio pubblico già in profondo disavanzo per i salvataggi bancari e le 'guerre sante' di Bush?

 
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