Musica è...

Sottovoce


Una sera di nuvole, di freddo e di luce che spiega ad altro il senso della mia vita, questo vago accordo di memorie in sordina, sottovoce di me, di te, poveramente assortiti. Si resta a volte soli nella veglia di un racconto sospeso, allora soli, ignoti l'uno all'altro, ed ora uniti dal ricordo che un nulla ci divise. Il rammarico punge, se mi dici: "bastava che quel giorno...", ti sorrido con la mesta sfiducia di sapere che mai giunsi per tempo, che geloso di te, del tuo passato, almeno vedo il tuo sguardo d'amore al primo incontro. Ma forse è giusto credere che allora tu m'avresti perduto: come un ragazzo che si lascia indietro nella paura d'esser felice. Alfonso Gatto