E' arduo definire con il termine "antologia" il nuovo triplo disco che entrerà in commercio dal 13 ottobre. Questa volta Mogol viene messo da parte per fare spazio a Pasquale Panella, il paroliere delle ultime quaranta canzoni del canzoniere di L.B.. Tuttavia questa volta non solo vengono ripresi tutti i brani del periodo 1986/94 per dare modo di sfruttare al meglio (seppur a fatica, in questo caso) la formula del triplo cofanetto che sembra andare tanto di moda ultimamente, ma gli stessi vengono riproposti in rigoroso ordine cronologico e rispettando la loro sequenza. L'impressione è che più che di fronte ad una antologia, ci si trovi davanti ad una riproposizione anastatica, della serie "non so quali brani scegliere, tanto per me sono uguali quindi li inserisco tutti così riempio tre cd". Di buono c'è che almeno i brani non vengono inseriti a casaccio. Una critica che ho letto sul Fegiz Files (il forum del Corriere della Sera) è che i dischi verrebbero spezzettati tra i vari cd; a mio avviso, se è pur vero che almeno i primi due album avrebbero trovato spazio in un solo cd, non ha molto senso questa obiezione. Quando esisteva il vinile non c'era bisogno di cambiare la facciata del disco? Se poi si vuole rispettare in maniera pedissequa il concept, beh, non c'è che da comprare i singoli cd così si è pienamente soddisfatti. Ultima annotazione: trovo semplicemente geniale il titolo ("Il cofanetto") nella sua semplicità: dopo la destrutturazione della canzone, la destrutturazione dei titoli.
Battisti - Panella. Il cofanetto
E' arduo definire con il termine "antologia" il nuovo triplo disco che entrerà in commercio dal 13 ottobre. Questa volta Mogol viene messo da parte per fare spazio a Pasquale Panella, il paroliere delle ultime quaranta canzoni del canzoniere di L.B.. Tuttavia questa volta non solo vengono ripresi tutti i brani del periodo 1986/94 per dare modo di sfruttare al meglio (seppur a fatica, in questo caso) la formula del triplo cofanetto che sembra andare tanto di moda ultimamente, ma gli stessi vengono riproposti in rigoroso ordine cronologico e rispettando la loro sequenza. L'impressione è che più che di fronte ad una antologia, ci si trovi davanti ad una riproposizione anastatica, della serie "non so quali brani scegliere, tanto per me sono uguali quindi li inserisco tutti così riempio tre cd". Di buono c'è che almeno i brani non vengono inseriti a casaccio. Una critica che ho letto sul Fegiz Files (il forum del Corriere della Sera) è che i dischi verrebbero spezzettati tra i vari cd; a mio avviso, se è pur vero che almeno i primi due album avrebbero trovato spazio in un solo cd, non ha molto senso questa obiezione. Quando esisteva il vinile non c'era bisogno di cambiare la facciata del disco? Se poi si vuole rispettare in maniera pedissequa il concept, beh, non c'è che da comprare i singoli cd così si è pienamente soddisfatti. Ultima annotazione: trovo semplicemente geniale il titolo ("Il cofanetto") nella sua semplicità: dopo la destrutturazione della canzone, la destrutturazione dei titoli.