Andrea_Lodi

21/22 luglio - Noli


Sabato 21 luglio si parte per NoliNon sono teso, sono emozionato di riprendere ad immergermi. Non si può parlare di preoccupazione o di ansia ma è solo l’adrenalina di riprendere ad immergermi, sempre e comunque dopo circa un anno di inattività.Arriviamo a Noli verso le 10, passiamo alla pensione dove andremo più tardi a dormire e poi si và direttamente al diving. Arriviamo al diving e non ci prepariamo subito in quanto la nostra immersione è programmata per le 11.Un giro al bar della spiaggia, quattro chiacchere con gli amici, una bella sigaretta e arriva l’orario per prepararci alla vestizione.Dopo un anno senza aver fatto nessuna immersione pensavo peggio, alla fine sistemare l’attrezzatura e vestirmi sembrava abbastanza naturale. Notavo altre persone, per lo più Open che dovevano prendere il brevetto. Anche aver fatto solo 6 o 7 immersioni mi dava l’impressione di avere molta più esperienza. Prima immersione – da gommone – Secca dei Marassi La prima immersione andiamo a farla alla “Secca dei Marassi”, un’immersione abbastanza impegnativa con profondità max di quasi -40 metri. All’inizio non ne ero granchè felice in quanto mi aspettavo di fare una semplice immersione a -20 metri tanto per riprendere confidenza.Alla fine mi sono convinto che era una bella immersione e non me la sono menata più di tanto. Sbagliavo...........arriviamo al punto di immersione e cominciano i preparativi per la discesa, indossiamo la maschera, pinne e ci si tuffa dal gommone. Segnale di discesa e all’inizio appena l’acqua mi ha superato la testa ho provato delle forti emozioni, poi ho cominciato a pensare a tutto e al di più: al fondale che si avvicinava, a compensare, a gonfiare poco alla volta il gav, a pinneggiare, a cercare di essere il più possibile dritto, agli strumenti, al fatto che era un’immersione nel blu. Senza che me ne accorgessi mi sono fatto prendere dall’affanno.Arrivati alla cima all’incirca ai 25 metri mi sono accorto che stavo respirando alla grande, fiumi e fiumi d’aria che entravano nei miei polmoni. Mi sono reso conto che avevo fatto male a fare questa immersione, se non altro perchè è impegnativo riprendere dopo circa un anno di inattività.Nel giro di qualche minuto ero già a “cento”(condizione che per il subacqueo significa “si torna”) con l’aria, mi stavano girando le “palle” soprattutto perchè mi rendevo conto di rovinare l’immersione anche agli altri miei compagni. Ormai a questo punto non c’è troppo da pensare, quando si è a metà bombola si segnala subito al compagno o a chi guida l’immersione.Chiamo Roberto (si fa per dire) e gli segnalo che sono a cento..........dalla faccia ho notato un certo dissappunto, ma alla fine ho notato che forse aveva capito la mia situazione.A questo punto, avvisati anche gli altri, cominciano con la risalita. Mentre gli altri continuano la risalita guardando almeno il paesaggio io sono solo attento al manometro. Alla fine siamo i primi a risalire sulla barca e mi sentivo un pò giù, soprattutto perchè gli altri avevano ancora d’aria.Dimenticavo grazie, Batman(Giovanni), per aver recuperato il mio boccaglio sul fondo, non me ne ero neppure accorto di averlo perso. Finalmente si pranza, si parla del più e del meno e come logico che sia, un pò tutti si prodigano in consigli. In effetti, hanno ragione, ma dentro di me c’è la consapevolezza che si è trattato solo di un episodio, esperienza che si accumula.