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L'ISTINTO E LA RAGIONE


Agire d’istinto è meglio che ragionare. La prima impressione che si affaccia nella nostra mente è spesso quella giusta . (I rivoluzionari risultati di una ricerca di due psicologhe inglesi.
)Il nostro istinto non sbaglia mai e le decisioni migliori si prendono in una frazione di secondo. Il primo pensiero che si affaccia nella nostra mente è, il più delle volte, un’impressione corretta che merita di essere seguita con fiducia. Infatti, il nostro cervello è fatto in modo tale da riuscire a riconoscere una situazione prima ancora che le parole siano in grado di esprimerla in forma compiuta. Così’ esso elabora una soluzione possibile che, la maggior parte delle volte, è più corretta di quella che potrebbe emergere dopo un lungo ragionamento.( La scoperta appartiene a un’affermata psicologa, la dottoressa Li Zhaoping del dipartimento di Psicologia dell’Università di Londra, autrice insieme alla sua collega la dottoressa Nathalie Guyader, di uno studio rivoluzionario recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista inglese Current Biology.) I risultati di questo studio dimostrano chiaramente che la prima impressione che si affaccia nella nostra mente è davvero quella giusta, in grado di offrirci una visione corretta delle situazioni. Non solo questa prima impressione è quella che ci mette in condizioni di fare la scelta esatta, ma tutto questo accade in una frazione di secondo.( Ma procediamo con ordine e vediamo nel dettaglio attraverso quali esperimenti le due ricercatrici sono giunte a questo risultato.Le Dottoresse hanno sottoposto quattordici volontari di fronte a uno schermo su cui apparivano seicentosessanta croci di identiche dimensioni e colori. Tra queste seicentosessanta una sola aveva un orientamento sullo schermo diverso dalle altre ed era posizionata inorizzontale. Ai volontari era richiesto di individuare su quale parte dello schermo si trovasse la crocetta in orizzontale, dopo avere posto l’immagine davanti ai loro occhi per un tempo limitatissimo: mezzo secondo. Ebbene, il 95 per cento dei volontari ha individuato esattamente l’area dello schermo dove era posizionata la crocetta anomala. Poi gli stessi volontari sono stati sottoposti al medesimo test, che però presentava una differenza: il tempo di esposizione dell’immagine, questa volta, durava due secondi. Ebbene, nonostante i volontari avessero più tempo, la percentuale di successi è calata significativamente e non ha superato l’80 per cento .Che cosa hanno dedotto dopo aver visto che c’erano risposte migliori con tempi di esposizione più brevi?Che il nostro cervello è costituito da un’insieme di cervelli “diversi”. Esiste un cervello “primitivo”, che governa le funzioni vitali come il battito del cuore, la respirazione, la pressione sanguigna e l’equilibrio, ed è comune a tutti gli esseri viventi. Poi c’è un secondo cervello, dove si generano le emozioni e in cui governa l’istinto. Il terzo cervello, quello che si è sviluppato più recentemente nel corso dell’evoluzione dell’essere umano, è invece la parte capace di pensare , di scrivere, di parlare, di fare calcoli matematici. Ebbene, le scelte effettuate in frazioni di secondo sono quelle che provengono dai cervelli meno evoluti: quello primitivo e quello emotivo. Al contrario, il cervello razionale ha bisogno di tempo per fare le sue valutazioni: il pensiero, in certi casi, è un’ostacolo alla rapidità delle decisioni.Insomma, l’istinto, che nasce nelle aree del cervello più antiche, da un punto di vista evolutivo è in grado di elaborare più velocemente le immagini e le situazioni. Il cervello razionale, invece, prima di dare una risposta ha bisogno di pensare, di valutare i pro e i contro delle situazioni. E, in certi casi, questo può essere un difetto MA NON SEMPRE E' UN DIFETTO  ... ANZIMa come possiamo comportarci nella vita quotidiana per trarre il massimo beneficio da questa scoperta?L’istinto funziona bene quando dobbiamo dare delle risposte immediate in situazioni di emergenza se invece esiste il tempo per pensare, è sempre meglio affidarsi al pensiero razionale, anche se alla fine non è raro scoprire che le diverse aree del cervello, pur differenti per funzioni e struttura, ci forniscono la stessa risposta. Insomma, nonostante si dica che gli esseri umani abbiano perso la capacità tipicamente animale di affidarsi all’istinto, in realtà essa è ancora presente dentro di noi. Basta solo metterla alla prova. E spesso darà risposte sorprendentemente accurate e  forse esatte