Andy's Wall

Quello che non c'è, cosa può accadre al mattino.


Suonò la sveglia, l'ennesima mattina sempre uguale, anche se non si spiegava come mai avesse messo la sveglia anche oggi che non doveva andare a lavoro."tesoro stamattina lo porti tu Luca all'asilo? ho voglia di dormire un'altrò po."La pioggia battente contro le finestre della camera non lo invogliavano di certo ad alzarsi, ma Simone con gli occhi ancora chiusi annui, si alzò a mo' di sonnambulo ed andò a prepararsi.Guardò allo specchio la sua faccia bianca e stanca,appena appena bagnata da 4 gocce d'acqua. passò nella stanza del piccolo già sveglio. Mise su il caffè per Gaia, il latte per il piccolo Luca , mentre nel suo bicchierone regalatogli a natale dalla suocera versò il solito succo ai frutti rossi.Ritornò in camera da letto facendo a gara con l'aroma del caffè a chi svegliasse prima la sua bella. Stavolta vinse lui con un delicato bacio sulle labbra, o almeno cosi credeva.Di mattina i sorrisi si sprecavano, cosi come le parole dolci e i gesti d'affetto."Com'è bella", pensava tra se e se Simone.è sempre stata bella, da quando l'aveva vista la prima volta a 14 anni.da quando a 16 prendevano lo stesso autobus per andare a scuola, lui il liceo, lei Istituto Professionale, due scuole diverse ma praticamente attaccate, una di fronte all'altra. da quando a 18 anni uscivano senza stare insieme, da quando le scrisse la prima canzone un giorno d'agosto, il 7 Agosto.da quando si misero insieme,e da quando un giorno all'altro si trovarono sposati.è sempre stata bella, anche oggi a 24 anni con i suoi capelli ricci ormai scomparsi e con un figlio da accudire.sempre magra, e quel sorriso con le fossette che lo conquistò sin dal primo sguardo.Erano quasi le 9, Gaia non voleva proprio alzarsi, Simone aveva a fatica preparato Luca ed insieme uscirono per andare all'asilo. Salutò il suo piccolino e ritornò a casa a bordo della sua Clio Nera. Fortunatamente aveva smesso di piovere.Rientrò in silenzio in casa ma quando arrivò in camera lei lo attendeva già sveglia.Gaia sorrise e gli fece spazio nel lettone."Buongiorno piccolina", Simone alzò gli occhi e la accarezzò dolcemente.Le loro mani si strinsero, le labbra si avvicinarono. Fecerò l'amore, come mai fatto prima, tutto sembrò fermarsi, i gesti, le parole, i respiri, la passione, lui e lei rimaserò impressi in maniera indelebile nel tempo. Ancora una carezza e poi ancora un bacio."Ti amo" furono le ultime parole di Simone prima di abbandonarsi al sonno lasciato in sospeso.Dopo un'eternità Simone apri gli occhi, erano le 11.30 di un insolito sabato di novembre. La stanza era diversa, il sapore dell'aria era diverso, la pioggia c'era sempre, ma non c'era nessun figlio all'asilo e soprattutto nessuna Gaia da amare.Era tutto diverso, era La sua vita.