anello di policrateRiflessioni, poesie e pensieri di vita |
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Vite a metà, al centro di assidue compravendite e di mercati imbastiti da altri al culmine di una rinsavita follia, al centro dell'aria in salita, in fondo all'ardore notturno. Sono vite decise orientate impacchettate o forse solo predestinate che si aggirano senza posa tra gli scogli di ossa ricoperte per i mari fluttuanti tra le terre sui monti di lava colata per le pianure di odori esalanti e senza sosta percorrono le tappe già assegnate le strade già battute i sentieri già abbandonati verso il vago ed indefinito periodo di stasi apparente.
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Gli altrui giudizi di sale rivestiti scivolano su di me come l'odore acre di erba bagnata, pungente sentore di saldezze vane e di persuasioni cocenti e vanno a cadere, misere membra, sulle strade scivolose rivestite di scuro presagio e mollemente strisciano come serpi lucenti fino agli estremi limiti del sentiero tatuato sulle nude spalle di una deforme creatura ostile e indifesa lasciata sola in fondo all'amaro bosco fatto di alate e luminescenti parole.
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Sempre perdo qualcosa nelle continue passate riserve di occhi indagatori o nelle ingenue fattezze di sottili percorsi d'aria. Mai trovo coerenti immagini di irte salite o rassettate dimore di anziani alberi andati. Forse perchè impossibili esseri immagino dai poteri inusitati e dalle menti usurate da antiche imprese in giro per il mondo, alla ricerca di qualche mostro recidivo che possa, ancora una volta, dar fama immensa ad uno stanco eroe che viene dalle polverose contrade senza nome poste in ordine sparso nella memoria bacata di un folle rinsavito.
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Dinanzi a me la piatta distesa di oceani furenti è solo acqua che avanza con la molle violenza di lussuriosa veemenza, dinanzi a me l'inutile piana di esagitati ricordi è solo una vetta scoscesa ardua da raggiungere ma estasi degli arrivati, dinanzi a me il muto stuolo di bianche creature alate di rosso macchiate è solo una barriera impenetrabile al di là della quale tutto è spento e arreso, dinanzi a me le terre strappate alla decisione di marcescenti rovine è solo aria fumosa che avanza oscurando gli occhi degli ultimi sordi, dinanzi a me più nulla dà tregua agli amanti incipienti se non l'immane previsione di diversi domani.
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Da me continuamente esplorate indagate comprese, immensamente adorate sono le eterne rive di terre inviolate e i lidi inamovibili di albeggianti sentieri racchiusi tra spiegati lembi di un'immensa veste celeste drappeggiata dai raggi purpurei di un astro in discesa che, come solo rammarico, porta con sé l'innato desiderio di assistere anche alle notturne visioni dei sentori di gelsomino, del leggiadro sommuoversi delle fresche onde che di lambire strisce ciottolose mai si stancano. Perché immensamente adorano quelle eterne rive.
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Inviato da: ilovelyoy
il 12/10/2012 alle 09:41
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il 12/10/2012 alle 09:41
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il 12/10/2012 alle 09:40
Inviato da: ilovelyoy
il 12/10/2012 alle 09:39
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il 12/10/2012 alle 09:39