anello di policrate

Triste esercito


 Ogni giorno di ogni mesedi quest'anno sospesosvegliarsi e vedereal di sopra delle eteree sembianzeuna inamovibile coltre di nuvolecompatta, estesa, immancabile,che ricopre fino agli orli un cieloche cielo proprio non sembra.È più nero del nero carbonedelle miniere sparpagliateai confini di paesi tristi e piovosi,è più umido dell'umida atmosferadella terra dei Cimmeri postain un luogo imprecisato di un'anima malata,è più fumoso delle fumose esalazionidei Campi arsi dalle lingue di fiumi di fuoco,è più cupo della cupa ardesia scintillantecon cui sono fatte le tegole di case isolatenel cuore di regioni estreme e discoste.Dicono che al di sopra di questo manto oscuroci sia sempre un sole accecante e potentee un cielo di un azzurro così sfolgorante,così penetrante, così avvolgenteda far perdere i sensi a chi riescaper un solo istante a tener fermo lo sguardo.Ma io non sono capace di vederlo questo cielo,neanche quando l'esercito di file serrate di nuvolerompe le righe e allora compare un sole anemico,un cielo sfocato e debilitato.Continuo, sempre, ad avere dinanzi agli occhiun cielo nero, umido, fumoso, cupoe qualunque sole, accecante o anemico,qualunque cielo, sfolgorante o sfocato,non riusciranno mai a mettere in fugale armate falangi di oscuri pensierie di notti perdute a immaginare il non verificatosi.