AMICI DE L'ANELLO

Ho visto il Paradiso


 La corriera è veloce nonostante le numerose curve, la strada stretta e le auto dei turisti ferme e incapaci di fare anche solo mezzo metro avanti o indietro. Sembrano li bloccate da sempre come un fermo immagine mentre tutto intorno a loro si muove senza incertezze. Sarà l’effetto del vento leggero che fa fluire le essenze dolci e inebrianti che nascono in questo infinito lembo metaterrestre. La roccia è dura e variamente   frastagliata  e si veste del verde acceso, profumato e caldo degli alberi che la popolano. Si getta poi in mare senza indecisione. Un mare blu di una tonalità forte  e accogliente. Il vento increspa leggermente la sua superficie dandole movimento come fosse un essere vivente che, abbracciandola voluttuosamente, accoglie nella sua profondità l’ardente roccia. Alto sul nastro d’asfalto, la corriera persegue ostinatamente la sua meta. Ogni curva apre uno scenario nuovo, diverso e unico da quelli precedenti e da quelli a venire. Variazioni di tonalità e di profumi che appunto con il loro rinnovare stimolano la mente e l’animo verso desideri che ti sembravano inarrivabili. Qualsivoglia visuale è un tuffo nell’onirico, un soffio vitale che svela in un attimo e infinitamente, la storia di ognuno di noi. Non ciò che siamo, ma ciò che vorremmo essere, anzi, ciò che dovremmo essere. Davanti a te si rivela nella sua autenticità e spontaneità, la verità, ma non quella falsa e precostituita creata da uomini spietati che con il loro potere impongono il loro falso credo schiavizzando il genere umano al loro meschino volere. Una verità fatta di amore che è serenità, accoglienza, una verità che viene da noi stessi, da troppi secoli nascosta e che un tempo non molto lontano ci rendeva felici. Gli autoctoni che condividono con noi stranieri questo lasso di tempo in viaggio, ci osservano con finta noncuranza ma ben consapevoli della trasformazione che sta avvenendo nei nostri cuori e aspettano il momento in cui potremmo tutti insieme estasiarci di fronte all’unicità di un panorama unico al mondo. Ecco l’ultima curva apre le porte al Paradiso e allora tutti i profumi sono il profumo, tutti i sapori sono il sapore, tutti i suoni sono canti di sirene da udire senza che regola alcuna ti leghi al suo dovere. La Terra Promessa dove la parola dolore perde il suo significato semantico e diventa un suono senza senso e senza spazio, svanendo nel nulla e cancellandosi dal ricordo di tutti i tempi. Ora sai che puoi solo e unicamente amare. Nella corriera c’è solo silenzio, una quiete che nella sua segretezza sussurra il mutamento. Anche il rombare del motore, lo stridere dei freni e il rotolare degli pneumatici sull’asfalto diventano suoni  impercettibili.  Tutto rallenta e tutto scorre. L’autista della corriera decelera. Il bigliettaio che sosta in fondo all’automezzo grida forte il nome terreno del Paradiso. L’autista aziona il meccanismo pneumatico di apertura delle porte. Ci alziamo, prendiamo le nostre cose e senza sfiorarci, con insolita educazione, ad uno ad uno varchiamo l’uscita e adagiamo con amorosa attenzione  le nostre membra sul suolo dell’immortalità.