la dirimpettaia

Post N° 31


egoticon Commenti: 2   Inviato da wanttobefree il 14/04/05 @ 12:22 via WEB L'articolo LO SCRITTORE BESTSELLER RIVELA I CONTENUTI DEL NUOVO THRILLER A CUI LAVORA, MENTRE IN ITALIA STA PER ARRIVARE IL SUO «ANGELI E DEMONI» Dan Brown, la vita è codice di Maurizio Molinari 21 settembre 2004 Con il Pontefice morto in circostanze sospette e a conclave iniziato, il Vaticano è sotto ricatto da parte della sette segreta degli Illuminati, entrati in possesso dell'antimateria con un colpo di mano in un laboratorio svizzero. I quattro cardinali papabili vengono uno dopo l'altro assassinati da un killer mediorientale che gode di complici illustri nei corridoi della Santa Sede, ma proprio quando il cuore della cristianità rischia di dissolversi, trova la sua salvezza nell'esperienza dei più saggi. È questa l'intrigante trama di Angels and Demons (Angeli e Demoni, di prossima pubblicazione da Mondadori, che già ha tradotto Il Codice da Vinci) uno dei quattro libri scritti da Dan Brown - per le edizioni Doubleday di New York - che si incontrano un po' ovunque negli Stati Uniti, dalla metropolitana newyorkese all'aeroporto di Los Angeles. Copertine celesti e marroni si riconoscono a distanza trasformando in più di un'occasione una carrozza di treno o un autobus in un improvvisato club di lettori. Ad appena 38 anni Dan Brown è un fenomeno editoriale che va oltre il suo libro più noto - il Da Vinci Code uscito nel 2003 e venduto in 15 milioni di copie, tradotto in 42 lingue - perché anche Digital Fortress (1998), Angels and Demons (2000) e Deception Point (2001) continuano a figurare negli elenchi dei libri più letti e amati dagli americani. «Ciò che li accomuna è l'affermazione iniziale che «tutti i documenti e rituali descritti sono corrispondenti alla realtà», anche se i romanzi sono pura fiction del mistero con il gusto del thriller, disseminati di colpi di scena. La critica lo ha paragonato spesso a Umberto Eco per la ricerca dei particolari nell'ambientare gli eventi in singole situazioni storiche, ma in realtà il giovane autore, che vive a Exter con la moglie Blythe nel Sud del New Hampshire, racconta il mondo del segreto con più aggressività, sfidando i tabù e puntando a rovesciare molti miti della Storia così come oggi noi la conosciamo. Nel caso del Codice da Vinci la polemica nacque per i riferimenti al matrimonio di Gesù con Maria Maddalena, e quando venne contestato dalle smentite contenute in una decina di libri di studiosi di Chiesa lo scrittore rispose facendo sapere di non essersi affatto spinto troppo in là, poiché aveva deciso di non tener conto di ben altri documenti esistenti - ma assai poco noti - secondo i quali in realtà Gesù di Nazareth sarebbe sopravvissuto alla crocifissione. «Sin dall'inizio dei tempi la Storia è stata scritta dai vincitori - afferma in una dichiarazione sul sito web - ovvero da quelle società e quelle religioni che hanno conquistato e sono sopravvissute e quindi ciò che ci dobbiamo chiedere è innanzittuto se la Storia è storicamente vera». E a chi gli chiede se è cristiano risponde: «Sì, ma vi sono tanti modi differenti per esserlo». In Digital Fortress la sfida letteraria riguarda invece la Nsa - National Security Agency - la più segreta fra le agenzie di intelligence degli Stati Uniti d'America il cui compito è descrittare ogni tipo di comunicazione del pianeta ma che viene sfidata da un hacker capace di riuscire nell'impossibile impresa di creare un codice impenetrabile. In tempi di guerra al terrorismo, Digital Fortress continua a vendere - a sei anni dall'uscita - perché racconta ai lettori come funziona e come opera il Grande Fratello orwelliano pagato con i fondi a disposizione del Pentagono. Al lavoro nel suo studio in una mansarda senza telefono né televisione Brown sta preparando da quasi due anni la sua nuova opera che uscirà nel 2005 e sarà ambientata a Washington nel mondo della massoneria. L'autore ha scoperto che l'architettura della capitale federale - l'incrocio di strade attorno alla Casa Bianca, il Congresso e l'obelisco del monumento a Washington - svela i segreti dei massoni e da lì partirà per raccontare agli americani l'altro volto della città che ospita l'uomo più potente dell'intero pianeta. A chi gli chiede perché ha deciso di scrivere romanzi di questo tipo Brown risponde raccontando che tutto s’iniziò nel 1994 quando, in vacanza in un'isola del Pacifico, si trovò a leggere sulla spiaggia Doomsday Conspiracy di Sydney Sheldon, appassionandosi al racconto fino a convincersi di poterlo scrivere lui stesso. Cosa che poi ha puntualmente fatto lasciando da parte la precedente passione per la musica e l’aspirazione a diventare un compositore d'avanguardia. I quattro cd che realizzò sul mercato sono oramai introvabili, ma una delle sue canzoni, Peace in Our Time, la pace nel nostro tempo, venne suonata durante i Giochi Olimpici di Atlanta del 1996. Come pianista fece alcuni spettacoli tanto negli Stati Uniti quanto in Europa, dove è particolarmente legato alla Spagna per avervi studiato storia dell'arte, mentre fra i suoi hobby preferiti ci sono il tennis e il football americano, che segue come accanito sostenitore dei New England Patriots (la stessa squadra di John Kerry). Il suo primo libro, scritto a quattro mani con la moglie nel 1995, in realtà fu un flop, si intitolava 187 uomini da evitare, guida alle donne romantiche frustrate. Ma quel passo falso è oramai dimenticato sotto i milioni di copie vendute, alle quali bisogna aggiungere un film in arrivo sul grande schermo tratto dal Da Vinci Code e forse destinato a sollevare polemiche assai simili a quelle di The Passion di Mel Gibson. Per spiegare il Dna di Dan Brown, il suo amico e editore Jason Kaufman dice: «Il Codice da Vinci non lo ha trasformato, è la stessa persona di sempre, con i piedi per terra e in grado di conversare di attualità anche se con la testa è sempre altrove». Ma in realtà, oltre alle doti dell'autore, il successo è anche frutto della strategia di marketing dell'editore Doubleday (del gruppo RandomHouse) che per lanciare l'ultimo libro nel marzo del 2003 inviò un numero di copie senza precedenti - oltre 10 mila - a librai e giornalisti al fine di preparare il terreno all'uscita del volume: l'operazione riuscì perché al momento del debutto circa 230 mila copie erano già state prenotate.