Angeli e Fate

Stramonio.... e la Fata Verde (seconda parte)


Come molti che vivendo si sono trovati intrappolati in una dimensione particolare, in un groviglio di situazioni-eventi- circoli viziosi di azioni ripetute-luoghi di appartenenza e quant'altro che sarebbe andato a costituire la gabbia mobile che li avrebbe seguiti come una leggera campana di vetro fino alla loro morte, così per Stramonio la sua prigione personale gli era stata già disegnata intorno con un arco perfetto tracciato da un'abile compasso guidato da mano ignota!!! Questo cerchio perfetto lo racchiudeva all'interno di quello che sarebbe stato l'unico mondo del quale sarebbe venuto a conoscenza. Il mondo delle piante.Per quanto incredibile possa sembrare, quella strana costruzione evanescente dal vasto diametro era comparsa inspiegabilmente, assieme alla venuta dell'unica creatura che vi abitava dentro al centro dell'arida e avvizzita regione della Valle Ispida, una porzione vasta e spoglia di territorio che si srotolava dal confine con le montagne affilate del nord fino alle paludi limacciose del sud... costellata di dorsi gibbosi e bitorzoluti che ricordavano il dorso rugoso di una vecchia megera, tanto erano incoltivabili, pieni di asperità, depressioni, conche di ristagno, sabbiosi e stepposi, zone desertiche e disidratate ricolme di spaccature profonde che affondavano nel terreno ghiaioso facendolo sgretolare inesorabilmente. Tale valle, era per l'appunto nota per la sconcertante scarsità di piogge che imperversavano sulle sue distese spelacchiate, per la quasi totale assenza di vento, umidità e qualsiasi altra sorta di agente atmosferico che caratterizzasse un poco la situazione climatica e meteorologica, e dunque se a stento vi regnava qualche esemplare animale, non v'era traccia su di essa della più piccola forma di vita vegetale, senza nemmeno l'eccezione di qualche ostinata pianta grassa.Fu per questo chiaro motivo che gli abitanti della zona, che di certo non vivevano di agricoltura e pastorizia si erano dati dopo eclatanti fallimentari tentativi di coltivazione ad attività ben più fruttuose, come l'imbastimento di ampie miniere ed impianti d'estrazione di materie prime, rimasero spiazzati ed assolutamente esterrefatti quando con il loro più grande sbigottimento, all'interno della semisfera cristallina che avevano scorto con un inquieta curiosità occupare i loro territori da un paio di giorni con la sua silenziosa presenza ingombrante, crescere intorno alla figura di quello che sembrava un modesto principio di germoglio, che aveva con ostinazione perforato il suolo disseccato con dei teneri e fragili steli verde pallido, e che nell'arco di una sola notte, si era trasformato in un saldo e men timido arbusto senza nemmeno l'aiuto di una sola goccia d'acqua, ma come sospinto da un misterioso fabbricante che sembrava intesserlo in tutta fretta da sotto terra e sospingerlo verso l'alto, sempre più in alto, aggiungendo di volta in volta il profilo ondulato di qualche fogliolina, poi un alternarsi di rigonfi baccelli, ed infine bracci nodosi che si protendevano fino a sfiorare il soffitto della serra con i loro palmi colmi di fronde ombrose.....(continua...)