Angeli e Fate

Stramonio.... e la Fata Verde (decima parte)


Era un esperto micologo, studioso di ogni specie e varietà di fungo esistente, ma forse per la sua età veneranda o per il tipo di vita sregolata che doveva aver condotto in precedenza soffriva atrocemente di dolorosi reumatismi, i quali non erano curabili con la medicina arretrata che era conosciuta nelle zone della Valle Ispida, ma solo calmabili temporaneamente grazie all'uso smodato di analgesici quali oppiacei, droghe e allucinogeni potenti. Si poteva dire un vero esperto in materia, poiché conosceva gli effetti precisi di qualsiasi tipo di stupefacente poiché sperimentato su egli stesso e non finiva mai di elencare i viaggi allucinanti che si era fatto ogni volta che si era curato il malessere con l'Amanita Muscaria e l'Ululone Palustre.Era un uomo molto colto ma non per questo tentava di influenzare Stramonio con le sue conoscenze, come avevano tentato di fare tanti altri, reputandolo semplicemente un selvatico e primitivo indigeno, ma si limitava a parlargli senza stancarsi mai delle proprie esperienze, seduto su di uno sgabello tarmato che si portava sempre sottobraccio, fumando una lunga pipa da oppio sulla quale erano intagliate delle figure che somigliavano a volatili, e continuando a parlare... parlare... con quella sua voce stentorea e pacata che sembrava cullare tutto ciò che aveva attorno a sé, ed in cambio delle sue storie fantasiose, frutto di reali esperienze o di sua invenzione, si faceva regalare dal ragazzo qualche pianticella di orchidea per le quali andava particolarmente matto.Il vecchio Hokkam talvolta narrò anche della giovane Flora delle sue origini nelle zone boscose di Clorian (la terra sempreverde) dove aveva sentito dire che scorrevano un'infinità di fiumiciattoli e torrenti, e dove si pescava una specie di sardina pregiata che era talmente piccola da essere invisibile ad occhio nudo, ma che veniva usata per fare delle zuppe ricche di fosforo capaci di assicurare una salute invidiabile, e a quel punto quando arrivava all'argomento della salute, si interrompeva sbuffava qualche cerchio storto di fumo, e gli si inumidivano gli occhi color petrolio dopodiche storceva la bocca si passava una mano tozza tra i capelli striati e cambiava totalmente argomento.La vecchiaia e la malattia lo spaventavano a morte, ma soprattutto il rimanere solo lo terrorizzava per questo ogni sera si recava da Stramonio, anche solo per sedersi su quel ridicolo sgabello e rimanere in silenzio, quando non era dell'umore per narrare.(continua...)