UNA DONNA PERDUTA

Gli italiani adesivi


Incontrai Enzo Tortora a Strasburgo, al Consiglio d’Europa dove ci recavamo ogni mese per la tornata del Parlamento europeo. Ne ricavai l’impressione di un uomo garbato, orgoglioso, colto, un po’ impunito come diremmo a Roma. La sua storia è nota. Fu accusato di traffico di droga e di associazione mafiosa, sulla base delle dichiarazioni di ben 19 “pentiti” di mafia e sulla base dell’agendina di un mafioso che riportava il suo nome e il suo numero di telefono. In realtà si scoprì tempo dopo che il nome nell’agenda non era Tortora bensì “Tortona” e che il numero di telefono apparteneva a tutt’altra persona.  Dopo tre anni fu assolto con formula piena, ma il suo corpo lo condannò alla peggiore delle pene. Morì un anno dopo di cancro ai polmoni. Bellissima fu la sua difesa di fronte ai giudici napoletani: “Io sono innocente. Lo grido da tre anni, lo gridano le carte, lo gridano i fatti che sono emersi da questo dibattimento. Io sono innocente e spero, dal profondo del cuore, che lo siate anche voi”.Vittime di Tangentopoli: on. Bettino Craxi, morto in Tunisia; on. Sergio Moroni, suicida; Gabriele Cagliari, suicida; Raul Gardini, suicida; Sergio Castellari, suicida; Ambrogio Mauri, suicida; gli italiani. Come immaginavo nell’altro mio post, in questi ultimi due mesi una dozzina di piccoli imprenditori si è tolta la vita. E altri ne seguiranno. La crisi richiede vittime, se no che crisi è? Lo Stato, come il dio Molok, ha bisogno di sacrifici umani e ha mandato l’Angelo della morte a raccogliere sangue il quale poi, tutto contento, racconta al mondo come “gli italiani abbiano  dato larga adesione alle dure misure che il governo ha dovuto adottare”. Ihhhh, boccaccia mia …!!!Cosa c’è di nuovo sotto questo cielo?