UNA DONNA PERDUTA

John Ritter


Non mi piacciono le sitcom, mi annoiano, a parte due che ho seguito sempre. Una è “Tre cuori in affitto” e l’altra è “Sex and the city”. La prima è comunque la mia preferita forse per l’interpretazione e la simpatia di John Ritter, un attore giovane dalla vitalità prorompente e dalla mimica facciale esilarante. Io sono convinta che un attore, come anche uno scrittore, non possa esimersi da se stesso quando lavora. Per quanto diretto e indirizzato dal regista un attore non può non portare la sua personalità, il suo vissuto, il suo personale linguaggio del corpo in un’interpretazione teatrale o cinematografica. E questo spesso determina il suo gradimento da parte del pubblico e John Ritter sprizzava simpatia e umanità da tutti i pori. “Sprizzava” perché è morto nel 2003 a soli 54 anni per un’anomalia cardiaca e io ne sono rimasta sgomenta anche se dopo gli anni ’80 quando cioè era in auge quella sitcom non avevo più seguito la sua carriera cinematografica.  Ultimamente sul canale Fox Retro di Sky stanno andando in onda i vecchi episodi della sitcom e io me li godo esattamente come trent'anni fa. Mi chiedo a volte perché un personaggio dello spettacolo susciti la mia simpatia o antipatia e non so rispondermi. Parlo anche di grandi interpreti come Robert De Niro, Russel Crowe, Johnny Depp, Angelina Jolie, Marlene Dietrich, Nicole Kidman, John Wayne, ecc. L’unica ragione che mi viene in mente è che il corpo di una persona parla un linguaggio veritiero, inconfutabile e che al di là delle maschere personali o di spettacolo, la sua essenza resta comunque ben visibile.                                                                                      -=oOo=-No, questa ve la devo raccontare. Ho appena ricevuto una lettera dalla città di Lussemburgo con la quale hanno l'onore di informarmi che nel lontano novembre del 1999 ho pagato più di quanto dovuto per non so nemmeno cosa e percio' mi inviano un assegno di ben 133,49 euro pari alla somma pagata di troppo. Proprio come in Italia!