UNA DONNA PERDUTA

Altro che Monti. L'Italia la salvo io. La manovra la faccio io!


Quello italiano è un popolo votato al sacrificio e all’autoflagellazione come in una processione sciita. Caspita, non lo avrei mai detto! Eppure, da sette mesi ormai, accettiamo che una specie di robot scarico & compagnia tecnicizzante ci portino alla deriva allo scopo di farci affondare su un fianco come la Concordia e, come il comandante Schettino, questi comandantoni se ne restano all’asciutto mentre noi naufraghiamo, assumendo le decisioni che ci salveranno. Col cavolo!  Non ci salveranno, a questo punto è chiaro a tutti. Ciò che stanno facendo è in realtà salvare la compagnia americana proprietaria della nave. Ci stanno depredando di tutto anche della salute e non solo per l’amarezza e la depressione. Ieri su Rai 1 c’erano gli europei di calcio ma, a causa del massacro perpetrato a danno di migliaia di cani randagi in Ucraina, in casa mia gli europei non li vede nessuno pena scene isteriche con rottura finale del televisore, e così mi ero ridotta a guardare Rai News mentre preparavo le zucchine ripiene. Distrattamente, ho visto scorrere nel trafiletto in basso la notizia dei 100 miliardi di euro che l’Europa destinerà alla salvezza delle banche spagnole e la notizia dei tagli alla spesa sociale per i disabili. D’ora in avanti ai disabili ci dovrà pensare la famiglia … se ce l’hanno e se no, ciccia. Ho letto bene, tra una zucchina e l’altra, o me lo sono sognato?  Monti, Napolitano, Merkel, Europa, Banche e grossi centri finanziari tutti d’accordo nel voler salvare un sistema economico e finanziario che fa acqua da tutte le parti.  Non c’era bisogno di Monti per morire, ce la facevamo da soli. Manteniamo politici che non sanno fare politica e delegano a tecnici che non sanno fare i tecnici che chiamano in soccorso altre tre cariatidi  e tutti che si industriano per cavarci sempre più denaro che non verrà indirizzato – bada bene – ai nostri bisogni,  bensì a quelli di un’Europa vacillante e inutile, di un sistema finanziario vorace e inarrestabile, di una Germania sempre sul piede di guerra sia essa armata o economica, di un sistema che crolla inesorabilmente. Io non ce la faccio più. Penso al mondo che resterà ai miei nipoti, penso all’ingiustizia eterna, sì eterna, di quei pochi che sfruttano i tanti, di quei tanti che si lasciano infinocchiare, abusare, dissanguare dai pochi. Che cosa stiamo facendo per liberarci delle sanguisughe? Niente, proprio niente. Qualche manifestazioncina, un paio di gridolini afoni, un forconcino spuntato, un grillo salterello … ma che siamo tutti dei castrati? Qui ci vuole la RIVOLUZIONE! In Francia, anni fa, girava un cartellone contro l’abuso dell’alcol che diceva: “L’alcol uccide poco a poco”. Un ubriacone palese aveva aggiunto sotto: “Non importa, non abbiamo fretta”. Ecco, Monti ci sta uccidendo poco a poco, un giorno dietro l’altro, ma noi che ubriaconi non siamo, abbiamo invece fretta di vivere per noi stessi e per chi verrà dopo. E allora, al diavolo il debito, nazionalizziamo ste fecce di banche, tagliamo gli sprechi,  diamo un bel calcio al sedere dell’Europa e della sua kulona,  espropriamo tutti i beni dei mafiosi, dei politici, degli evasori, dei maxidirigenti, dei banchieri, degli speculatori, degli editorialisti, dei pensionati placcati in oro e di tutti quelli che ci hanno depredato fino a adesso. Riprendiamoci ciò che ci appartiene. Hai voglia tu a salvare l’Italia!