Fra tutti i « dipendenti » dei cosiddetti poteri forti che si sono installati ai governi di molti paesi europei, Mario Monti è sicuramente il peggiore. E non solo perché con la sua politica del rigore ci sta uccidendo, non solo perché non attua alcuna manovra per dirottarci fuori della crisi, non solo perché sperpera i NOSTRI soldi nella convinzione della necessità di aiutare gli altri paesi europei traballanti, in una visione delirante e demenziale di un’Europa unita costi quel che costi, ma anche perché rifiuta con assoluta presunzione e dabbenaggine ogni aiuto che il Fondo europeo salva Stati riserva per i paesi in difficoltà. Che poi “Fondo europeo salva Stati” suona come un’opera pia, come una dama di S.Vincenzo mentre in realtà si chiama “Meccanismo europeo di stabilità” che è certamente più rispondente alle finalità predatorie di questa gente. Solo nel 2012 l’Italia avrà elargito in aiuti alla Grecia, alla Spagna e all’Irlanda (tutti paesi governati da gente della Bilderberg e della Trilateral il che fa pensare, no?) la quisquilia di 48,4 miliardi di euro che sono ancora niente a fronte di piani di sostegno che prevedono un salasso di 391 miliardi da parte dell’Europa e del FMI per la salvezza di Portogallo, Spagna, Grecia e Irlanda entro il 2016. E noi? Noi, ciccia. Noi siamo ricchi, noi. L’uomo del Monte ha detto “No”. “No aiuti all’Italia, ce la facciamo da soli” ha detto l’Illuminato. Delle due l’una: o questo è irrimediabilmente, tragicamente scemo o è un gran fijo de ‘na mignotta. Tertium non datur. E io propendo per la prima, intanto perché a Roma "fijo de 'na mignotta" ha anche un'accezione simpatica, positiva, da furbetto del quartiere e non mi sembra il caso e poi perché ho scoperto con orrore che sta Zecca non è nuovo al delirio di potenza con danni apocalittici al seguito. Già nel 1981, su invito dell’allora direttore generale di Bankitalia, su segnalazione di Rothschild della Bilderberg, fu chiamato a risanare la spesa pubblica. Grazie alle sue proposte il deficit aumentò di colpo, aumentarono tasse e benzina, le spese sanitarie sfondarono di mille miliardi di lire il finanziamento statale. Nel 1989 fu chiamato come consulente "esperto” (giuro) anche dal ministro del bilancio Cirino Pomicino (ma si può affidare l’Italia a uno che si chiama così?) e – che ve lo dico a fare? – stesso scenario, stessa fine. Adesso la situazione è ancora più grave, gli è stata data carta bianca e io avrei tanta voglia di rispondergli come Toto’.