UNA DONNA PERDUTA

Repetita ...


Da che io mi ricordi la cultura in Italia è sempre stata di sinistra. Ricordo ancora i compagni di scuola quasi tutti bovinamente schierati a sinistra sull’onda di quei maledetti anni fine ‘60.  Anni terribili che hanno segnato la morte della cultura per inseguire un modello bolscevico indicato da Gramsci e Togliatti – servi della potenza sovietica - e che ci hanno condotto all’ignoranza imperante attuale. Raro oggi trovare giovani che sappiano scrivere in un italiano corretto o dipendenti pubblici che sappiano aiutare il cittadino in difficoltà, per non dire dei professionisti. L’indottrinamento è stato sapiente e capillare al punto che anche coloro che sono di fatto di destra si sentono in ultima analisi di sinistra e molti sono stati contaminati dalla kultura di sinistra.  Sorvolo sull’eliminazione di concetti come bellezza, eleganza, sacrificio, impegno e soprattutto ONESTA’. E questo io l’imputo alla visione distorta della cultura operata dai modelli educativi di sinistra e a riprova di ciò è sufficiente dare un’occhiata ai popoli di paesi ex comunisti (rumeni, slavi, albanesi, russi) per la maggior parte brutti, sporchi e cattivi. Oltre ad imporre la loro kultura, i sinistri hanno operato un affossamento della cultura vera accusandola di fascismo, nazionalismo, elitarismo, capitalismo, e ogni altro ismo sì che,  per poter vincere premi letterari, rassegne cinematografiche, cattedre e festival, tutta l’intellighenzia nostrana sia ostentatamente schierata a sinistra. Chiunque non sia di sinistra è ineluttabilmente e definitivamente fascista, perdendo di vista che il vero comunista è un fascista della peggiore specie mimetizzato sotto il manto della solidarietà e della bontà. Beninteso, la bontà che  gli ALTRI devono esercitare. Provate a chiedere a un sinistro straricco che sostiene la causa degli immigrati di cedere una stanza dei suoi palazzi. Ti risponderà “Ah, no! Questo è compito dello Stato!” cioè degli altri. Provate a chiedere a un comunista che difende l’abolizione della pena di morte che cosa farebbe se ad essere torturato, violentato e ucciso fosse il suo figlietto. Ti risponderà “Ah, no! Se mi toccano il figlio io mi faccio giustizia da solo!” Cioè io ho licenza di uccidere, tu no. Provate a chiedere a un comunista che perora la causa dei gay cosa direbbe se scoprisse che anche suo figlio lo è. Ti risponderà “Ah, no! In casa mia un frocio non entra” Provate a chiedere a un compagnoski che appoggia la causa degli zingari, rom e sinti se li accoglierebbe in casa sua. Ti risponderà “Ah, no! Prima devo nascondere l’argenteria!”. Caratteristica precipua di questa gente è l’ipocrisia, oltre a tutto il resto. Riconosco alla sinistra un solo merito ed è quello di aver saputo imporre la sua egemonia kulturale con la disinformazione, con il vento di finta innovazione, con la protervia che gli è propria e in anni di caparbietà, boicottando, ostracizzando, censurando. Ed è così che ci ritroviamo una scuola zeppa di insegnanti ignorantissimi che sanno propagare solo la loro visione sinistrorsa, di posti di lavoro di prestigio occupati da comunisti ex terroristi, di film e spettacoli da sbadiglio, di libri scopiazzati e noiosi tipo “Gomorra”, di medici assassini, di magistrati incompetenti e gossippari, di investigatori che non trovano neanche il cappello che hanno in testa, di giornalisti che non sanno mettere due parole in croce, di artisti come … vabbé li conosciamo tutti, sono gli unici che lavorano, a parte quelli come Franco Califano, Lucio Dalla, Umberto Tozzi e Renato Zero che con coraggio suicida hanno fatto “outing” ovvero hanno ammesso il loro antico finto comunismo per timore di essere discriminati. “We know what you need” è il titolo di un saggio americano su come veniamo manipolati per spingerci a comprare ogni stupidaggine esistente. E’ esattamente quello che ha fatto la sinistra con il cervello della gente.