UNA DONNA PERDUTA

Qualcosa non mi torna ...


Però è strana sta cosa. Io, che a stento riesco a fare 2+2, ho voluto cimentarmi in un calcolo difficillimo, ovvero dove trovano gli immigrati i 1.500-2.000 euro per pagare gli scafisti. Per noi 2.000 euro non sono una gran cifra, ma prendiamo ad esempio un paese come il Ghana dove lo stipendio mensile si aggira dai 30 ai 400 cedi e chiediamoci come ha fatto Kabobo ad arrivare in Italia con un bagaglio di picconi al seguito. Oggi, il rapporto monetario è di 1 euro=3 cedi (2,98) e dunque 2.000 euro sono circa 6.000 cedi. E fin qui tutto bene. La faccenda diventa strana quando, prendendo a titolo di esempio uno stipendio ghanese medio di 200 cedi e supponendo di poterli mettere tutti da parte per pagarsi la traversata, un Kabobo impiegherebbe 30 mesi (2 anni e mezzo) per raggranellare i 6.000 cedi che gli sono necessari. Ma ancora più strana è la faccenda se rapportiamo il potere di acquisto in Ghana e in Italia e se consideriamo che lo stipendio italiano medio è intorno ai 2.000 euro mensili, risparmiandoli tutti per 30 mesi si arriverebbe alla ragguardevole cifra di 60.000 euro! Caspita, e di questi tempi dove lo trovi un italiano con 60.000 euro sull’unghia da dare agli scafisti per una traversata della morte? Non gli converrebbe forse prendere un aereo di linea e cavarsela con 300 euro? E’ vero che i clandestini sono tutti senza documenti e scendendo da un aereo non passerebbero la frontiera, ma è anche vero che un passaporto falso non si nega a nessuno in nessun paese e certamente costerebbe meno dell'equivalente di 60.000 euro!
Delle due l’una: o quei derelitti che arrivano sulle nostre coste sono tutti benestanti nei loro paesi ma se ne fuggono per affrontare l’ignoto, la fame, un lavoro mal pagato, una popolazione ostile e molto spesso la morte per puro spirito di avventura oppure sono davvero dei “disperati in fuga” ma in tal caso dove li trovano tutti quei soldi? Ci sono milioni di vagabondi senza identità e senza destino che scorrazzano su e giù per la penisola, ma perché non se ne restano a casa loro se possono permettersi di pagare 60.000 euro per una crociera sulle onde luttuose del Mar Mediterraneo? Se possiedono tutti quei soldi che cavolo ci vengono a fare in Italia? E se tutti quei soldi non li possiedono come cavolo li pagano gli scafisti? No, qualcosa non torna …
 Oggi, 15 ottobre ho appena letto una cosa a cui non avevo pensato al momento di scrivere il post. E cioè che è possibile che gli scafisti vengano pagati DOPO lo sbarco, con i sussidi che i clandestini ricevono graziosamente dallo Stato italiano ovvero da noi tutti e in particolare da me che al pensiero di sprecare i miei soldi per accogliere i parassiti e lo scarto umano del mondo mi si aggrovigliano le budella
Profuga  siriana "disperata" con tanto di iphone rosa intenta a telefonareBUSINESS DEI MIGRANTI: COSA CI FA A LAMPEDUSA LA COOPERATIVA SISIFO (LEGACOOP, EMANAZIONE PD), LA STESSA CHE FU ACCUSATA DI UNA CRESTA DA 500 MILA EURO PER LA GESTIONE DI UN CAMPO DI ACCOGLIENZA?
Il consorzio Sisifo gestisce i centri di accoglienza in cui vengono inviati i migranti che arrivano in Italia. Dalla Kyenge alla Boldrini, tutta la sinistra unita nel sostenere la causa dei clandestini. Quindi non li accolgono perché credono nel rispetto della persona umana oppure per pietà?? Sembrerebbe di no, poiché si è venuto a sapere che esiste un consorzio denominato Sisifo che gestisce a sua volta 25 cooperative, tutte ovviamente rosse. Queste hanno dato vita a “LampedusaAccoglienza”, una società a responsabilità limitata che opera nel campo dell’accoglienza degli immigrati. Queste cooperative tutte insieme gestiscono quindi i vari centri di soccorso e di prima accoglienza in cui vengono stipati tutti i migranti che giungono in Italia. Un giro che frutta parecchi quattrini considerato il numero degli sbarchi che è in continuo aumento. Un sacco di soldi che finiscono nelle casse delle cooperative rosse che hanno fiutato subito l’affare.