UNA DONNA PERDUTA

Che ne sarà ...


Cari Fratelli Immigrati, davvero credete di essere arrivati nell’Eldorado, nel paese di Bengodi, dove tutto vi è dovuto e niente voi dovete, dove potete essere nutriti, alloggiati, curati a spese dei lavoratori italiani? Ebbene, vi do una ferale notizia: non è così. I lavoratori italiani stanno diventando una razza in via d’estinzione e tra esodati, precari, disoccupati, inoccupati, licenziati e suicidi il loro numero si sta assottigliando drasticamente. E se non lavorano non magnano, ma se non magnano loro non magnate neanche voi. Potreste forse pensare di sostituirli voi stessi con le vostre scarse capacità e titoli professionali inesistenti e con il linguaggio primitivo attraverso il quale vi esprimete? Sarà divertente scoprire, adesso che siete stati ammessi a concorrere ai posti pubblici - dove avrete sicuramente la priorità come del resto l’avete già nelle case, nelle scuole e negli ospedali - che tra il secondino del Congo ‘Ndrio Telopongo e l’evaso rumeno Ciau Esku ogni comunicazione è di fatto impraticabile, così come lo sarà tra il conducente di autobus siriano e la zingara borseggiatrice di linea o tra l’impiegato Inps proveniente dal Ghana e il pensionato italiano proveniente da sotto i ponti. Sarà un disastro e ne abbiamo avuto già qualche conferma nelle persone di Cécile Kyenge e Khalid Chaouki, ex clandestini dis-integrati e infetti, figure fittizie di un parlamento presunto. Davvero credete, quando il momento verrà (e verrà, siatene certi) di essere in grado di gestire e portare avanti un paese come l’Italia e di poterlo fare meglio degli italiani che per esso hanno sputato sangue, hanno combattuto, hanno studiato, hanno scritto, hanno sudato? Conoscete la nostra storia? No, voi pensate che la Storia non serva e allora vi regalo un’altra chicca: un paese senza storia è un paese senza futuro e un popolo senza memoria storica è una batteria di polli ammassati e pronti per il forno e per le tavole dei signori. Noi siamo passati attraverso lo sbarco dei Mille, l’Unità d’Italia, le Guerre mondiali, il Terrorismo e le lotte sindacali. Abbiamo letto Dante e Petrarca, abbiamo cresciuto Leonardo e Michelangelo, Verdi e Vivaldi, abbiamo indossato Versace e Valentino, abbiamo magnato la mozzarella in carrozza e i bucatini alla gricia. E voi? Noi abbiamo un Inno e la Legge. E voi?
In conclusione, quando quasi tutti gli italiani rimarranno senza lavoro, quando quasi tutte le imprese chiuderanno, quando avrete devastato quel che resta dell’Italia, quando avrete trasferito qua le vostre sporcizie, inciviltà, malattie, petecchie e culture primitive e voi non sarete più mantenuti a vita, né saprete gestire il paese, allora che ne sarà di voi? Ma soprattutto, che ne sarà di noi?