UNA DONNA PERDUTA

Altre due cretine


Vanessa e Greta. Anni 20 e 21.Andate in Aleppo presso i ribelli anti-regime per un progetto umanitario. Progetto che, a quanto è dato dedurre, consisteva in questo: farsi dei selfie e postarli sui loro Facebook: su sfondi di manifestazioni anti-Assad, sempre teneramente abbracciate (Inseparabili, lacrimano i giornali), forse per fare intendere di essere un po’ lesbiche (è di moda), nella città da tre anni devastato teatro di una guerra senza pietà e corsa da milizie di tagliagole. La loro inutilità in un simile quadro è palese dalle loro foto, teneramente abbracciate, con le loro tenere faccine di umanitarie svampite, convinte di vivere dalla parte del bene in un mondo che si apre, angelicamente, grato e lieto al loro passo di volontarie. Una superfluità che i giornali traducono così: Le due ragazze avevano deciso di impegnarsi in prima persona per dare una risposta concreta alle richieste di aiuto siriane. Vanessa è studentessa di mediazione linguistica e culturale, Greta studentessa di scienze infermieristiche: niente-popò-di-meno! Che fiori di qualifiche! Due studentesse (m’hai detto un prospero!), che bussando a varie Onlus erano riuscite a far finanziare il Progetto Horryaty, da loro fondato. Secondo una responsabile della Onlus che ha sganciato i quattrini alle due angeliche, il loro progetto era finalizzato ad acquistare kit di pronto soccorso e pacchi alimentari, da distribuire al confine. Ostrèga, che progettone! Nella loro ultima telefonata chiedevano altri fondi. Pericolo per le loro faccine angeliche o le loro tenerissime vagine? No, erano sicure: avevano capito una volta per tutte che i cattivi erano quelli di Assad e loro stavano coi buoni, i ribelli. E i buoni garantivano per loro. Si sentivano protette. Nell’ultima telefonata hanno detto che avevano l’intenzione di restare lì. Un Paese serio le abbandonerebbe ai buoni, visto che l’hanno voluto impicciandosi di una guerra non loro di cui non capiscono niente, in un mondo che a loro sembra ben diviso tra buoni e cattivi. Tutt’al più, candidarle al Premio Darwin (per inadatti alla lotta per la vita), eventualmente alla memoria… Invece la Farnesina s’è sùbito attivata, il che significa una cosa: a noi contribuenti toccherà pagare il riscatto che i loro amici, tagliagole e criminali, ossia i buoni, chiederanno. E siccome le sciagure non vengono mai sole, queste due torneranno vegete, saranno ricevute al Quirinale, i media verseranno fiumi di tenerezza, e pontificheranno da ogni video su interventi umanitari, politiche di assistenza, Siria e buoni e cattivi di cui hanno capito tutto una volta per tutte. Insomma, avremo due altre Boldrini.(Maurizio Blondet) Sprizza veleno sto Blondet, lo stesso che mi esce dagli occhi quando sento di due cretine ammantate di buonismo che sono state rapite (o si sono fatte rapire?) a spese nostre. Troppo comodo! Come la Sgrena e quelle due altre cretine che invece di ringraziare chi le aveva salvate ringraziarono le fecce che le avevano rapite. Più imbecilli di cosi' ... Io le lascerei a marcire laggiù fino alla fine della loro stupida, inutile vita. Che poi è quello che vogliono
Nel cartello che le due cretine espongono sembra che ci sia scritto "Agli eroi di Liwa Shuhada grazie per l'ospitalità e se Allah vuole vediamo la città di Idlib libera quando torniamo". Liwa Shuhada è la sigla di un gruppo combattente che fa capo a Khalid Hayani, anche detto "il macellaio"