UNA DONNA PERDUTA

Nessuno può giudicare


Che strano! Molti cristiani sono pronti a ridicolizzare le credenze delle altre religioni tipo quella dei combattenti musulmani che credono di poter accedere da morti ai giardini di Allah dove settanta vergini, con la coscetta sollevata, sono pronte ad accoglierli, insieme a un bel gruzzolo perché si sa che il denaro non olet mai, nemmeno nei giardini di Allah. E sono gli stessi cristiani che credono in un essere invisibile che vive nell’alto dei cieli e che controlla 7 miliardi di umani giorno per giorno, minuto per minuto. Li monitorizza tutti per essere sicuro che seguano le sue dieci leggi e se non lo fanno si incacchia come un Martin pescatore e quando muoiono li manda in un posto orribile pieno di assassini, ladri, stupratori, bestemmiatori condannandoli alle peggiori torture, alle sofferenze più atroci, arrostiti dalle fiamme eterne con uno stuolo di cornuti esseri deformi che li inforcano, tipo tagliatelle, adesso e per sempre nei secoli dei secoli. Perché lui ti ama … e figuriamoci se gli stavi antipatico! Un essere invisibile che si diverte a giocare con la plastilina, o la creta, con la quale crea tanti esserini a sua immagine e somiglianza, somiglianza che spazia da Rosy Bindi a Belem Rodriguez, poi ci soffia su (o ci sputa, non ricordo) e diventano tutti vivi con tanto di anima cristiana. Proprio come facevo anch’io da bambina, quando disegnavo sul quaderno figure di uomini e donne, poi le ritagliavo e le facevo muovere in un mondo immaginario con alberi, scuole e bambini. Ma a me nessuno mi prendeva sul serio, forse perché non ci sputavo su.
Per carità, ciascuno è padrone di credere all’entità che più gli aggrada e persino io comincio a credere ai Rettiliani e forse forse anche a Matteo Renzi e a Napolitano e, in una foga di credulità perversa, sono anche pronta a credere a un’America che vuole portare la democrazia e la pace in tutto il mondo a suon di bombe. Come dice Vince, emulo di Casco d’oro, “nessuno può giudicare” e allora ognuno si tenga la figurina sua senza cercare di imporla come stanno facendo i missionari cristiani nel mondo o, soprattutto, come stanno facendo gli islamici a due passi da casa nostra. Anzi, no, DENTRO casa nostra. Che non rompessero gli zebedei con i presepi e le recite natalizie nelle scuole, con i crocifissi negli ospedali, con le madonnine nelle aule o addirittura con le croci negli stemmi del Réal Madrid. Che la smettessero di allargare il buco dell’ozono come le vacche, piegandosi a culo in aria e occupando le piazze e i prati italiani. Che la piantassero di esigere rispetto per una religione che non rispetta né donne, né bambine, né cani, né cristiani. E visto che non ci rispettano, che non ci amano, che ci reputano “cani infedeli” li invito con tutto il cuore ad andare affanculo nei loro paesi di origine. Amen.
Putin. Io adoro quest’uomo. Già avevo apprezzato tantissimo che al ritorno dal Vertice di Brisbane si fosse fermato – unico nel suo genere e nel suo ruolo – a ringraziare la scorta che lo aveva accompagnato all’aeroporto e che avesse ceduto il passo alla hostess prima di entrare nell’aereo, ancora di più ho apprezzato il tiro birichino che ha giocato ai francesi giorni fa. Il Comune di Parigi, sempre nell‘impegno demenziale di islamizzare il paese, come del resto sta facendo il resto dell’Europa, aveva deliberato di risparmiare gli 80.000 euro necessari per l’acquisto e l’addobbo dell’albero di Natale davanti a Notre Dame. Putin con un gesto generoso e levantino, ha regalato a Parigi un abete di 25 metri forzando la città a esporre la sua anima cristiana … Hollandeeee, prrrrrr!