UNA DONNA PERDUTA

Il presepe, un'impresa


A scuola non si può fare, si offendono i musulmani, anche il crocifisso, a guardarlo bene, è di cattivo gusto. Ma se proprio insistete e volete realizzare il vostro presepe, magari solo a casa, ricordate di togliere il bue, l’asinello e le pecorelle, perché si offendono gli animalisti. Le fontanelle con l’acqua devono essere abolite per la lotta agli sprechi, la capanna di legno incentiva la deforestazione, meglio la grotta, le luci autorizzate sono esclusivamente quelle crepuscolari, per via del risparmio energetico. Il pane non si può fare all’aperto per le norme igieniche, il fabbro deve avere la maschera da carrozziere, il forno a legna è sconsigliato perché cancerogeno, il tornitore deve tenere sul tavolo la partita Iva, la donna che fila la lana deve possedere il registro di cassa. I re Magi sono portatori neri di doni a un bambino bianco, un chiaro segno di razzismo, e poi sfruttano i cammelli come il peggiore dei circhi di provincia. Su Maria e San Giuseppe ci affidiamo al vostro buon cuore, potrebbero urtare la sensibilità degli omosessuali. Meglio due falegnami o due Madonne oppure due numeri, 1 e 2, quelli facili ed economici delle candeline di cera in uso nei compleanni: nascondono bene le differenze sessuali. Scusate, volevo dire ‘di genere’. Se siete in ansia andate sicuri sull’albero di Natale. Le palle ancora non le hanno vietate (ma le hanno già rotte)… Auguri di cuore a chi ha il coraggio di credere.