UNA DONNA PERDUTA

Bah!


Non è che voglia fare la complottista per forza, ma in questo attacco al giornale satirico francese alcune cose risultano davvero stranucce. 1.I due attentatori possiedono due kalashnikov, però hanno bisogno di soldi tant’è che rapinano un benzinaio. Bé, i soldi non bastano mai nemmeno agli attentatori 2.Questi due fratelli, duri, tosti e ricciolini, addestrati militarmente, girano incappucciati, lasciano i fucili in macchina mentre fanno benzina, vanno là, fanno una strage e poi si perdono le scarpe, lasciano i documenti in macchina, si fermano una ventina di minuti a far salotto. Della serie “Pure i terroristi a volte sono un po’ distratti” 3.Ah, a proposito, io me li immagino la mattina quando si alzano, si lavano (forse), si vestono da terroristi, si mettono il fucile in spalla e poi si tastano le tasche: “Ma l’avrò preso il portafoglio, la patente e i documenti? No perché se mi fermano senza documenti poi come fanno a sapere chi sono?” 4.Uccidono un poliziotto, musulmano anch’egli, sparandogli con un fucile AK 47 da un metro di distanza e … oh, meraviglia … non succede niente: il corpo non rimbalza, la testa non si spappola come un cocomero che cade dal decimo piano, il sangue non esce da nessuna parte 5.Scappano su un’utilitaria che si regge sui moccoli, superano tre (dicasi tre) posti di blocco con poliziotti addestrati e armati fino ai denti e fanno perdere le loro tracce. Alla faccia dell’Intelligence! Ma come, oggi con i satelliti riescono a vedere anche i peli del naso e si perdono una Citroen che corre nel traffico parigino? E dove erano i droni, gli elicotteri, gli F35, i sommergibili, i Tomahawk e Toro Seduto? Bah, doppio bah, triplo bah!***** Sabato, 10 gennaio 2015 Il post di ieri merita forse un approfondimento. Siamo tutti commossi e indignati per quanto accaduto ai fumettari di Charlie ma, a parte che non mi piaceva quello che pubblicavano, mi chiedo perché tutta sta grancassa mediatica. Il giorno dopo l’attentato al giornale, gli assassini di Boko Haram hanno fatto fuori 2000 persone tra i quali 100 cristiani e ne hanno parlato in pochi e frettolosamente. Perché si è dato più spazio a 12 vignettisti che a 2000 poveri cristi? Sì, certo, la libertà di stampa e il diritto di satira (ma al diritto di vita non ci pensa nessuno) e bla bla bla, ma soprattutto il pericolo islamico. Sono anni che ci sbomballano con gli attentati di matrice islamica, con i dittatori di fede islamica soppiantati da spietati integralisti islamici, con gli sgozzamenti islamici e le teste dei cristiani infilzati sulle ringhiere intorno alle piazze islamiche, con le creature di pochi anni stuprate e sbudellate dagli islamici, il tutto che induce a credere quanto siano bestie questi islamici. Il che, in parte, è vero perché le teste le mozzano per davvero, i dittatori sono tiranni per davvero, gli attentati li eseguono per davvero, eppure qualcosa non torna … Io credo che ci stiano SPINGENDO a odiare i musulmani, i quali da parte loro sono ben felici di ammazzare gli infedeli, cristiani e ebrei, ma che guarda caso all’atto pratico ammazzano solo i cristiani perché gli ebrei - a parte quei quattro sfigati palestinesi - non li tocca nessuno. Io credo che stiano creando le condizioni per scatenare una guerra di religione, Dio contro Dio. Per la prima volta sento molte voci musulmane levarsi contro quanto è successo e rivendicare la loro appartenenza a una religione di pace. Io all’Islam-religione-di-pace non ci ho mai creduto e basterebbe il trattamento riservato alle donne per darmi ragione, ma sono altresì convinta che quanto sta succedendo sia un’operazione orchestrata e finanziata da chi ha interesse a destabilizzare il mondo, ad accaparrarsi quante più ricchezze possibili (non per avidità ma per dominio) e a confinare gli uomini in spazi sempre più ristretti di corpo, di spirito e di mente. A seguito del massacro di due giorni fa, si scriveranno leggi più dure, si restringeranno le libertà individuali, si inventeranno strategie di sottomissione e soggezione in nome di un’Ameropa (America+Europa) più unita, di un’unicità di intenti, di monete, di risentimenti e di schiavi.