UNA DONNA PERDUTA

La tortura


Mentre si depenalizzano fior di reati cosiddetti minori che vanno dalla pedofilia all’occupazione di proprietà altrui, nasce per contro un nuovo reato: la tortura. Ne sentivamo davvero la mancanza in questo paese dove scorticare, bruciare, lapidare, strippare, squartare è cosa comune, di tutti i giorni. La legge recita: “La tortura si realizza quando un soggetto con violenza o minaccia, o in violazione degli obblighi di protezione, cura o assistenza, volutamente procura ad una persona a lui affidata, o sottoposta alla sua autorità, vigilanza o custodia, acute sofferenze fisiche o psichiche, a causa dell'appartenenza etnica della vittima, del suo orientamento sessuale o delle opinioni politiche o religiose per ottenere informazioni o dichiarazioni o per infliggere una punizione o per vincere una resistenza". Tradotto significa: “Le Forze dell’ordine dovranno fermare il ladro o l’assassino offrendo loro un bel mazzo di fiori e pregandoli di seguirli in questura per quattro chiacchiere davanti a una birra”. La follia! Questo paese sta diventando un incubo, altro che Dario Argento. Ma non esisteva già il reato di abuso di potere? Non bastava. Le nostre forze dell’ordine, già senza soldi, senza benzina, senza uniformi, con uno stipendio di cacca a prendersi sputi, calci, botte e coltellate, li mettiamo anche in croce se usano i manganelli? Ma i poliziotti stanno là a difenderci, a proteggerci dai malviventi che la fanno franca sempre mentre chi osa difendersi viene incriminato senza pietà. E poi dicono che non è vero che si vuole legalizzare la delinquenza e penalizzare l’onestà. Ma poi, seppure prendessero a manganellate o gonfiassero di botte sti delinquenti, ma chi se ne frega! Anzi, troppo poco … io li metterei al muro, direttamente, almeno risparmierei  sul mantenimento in carcere.E a proposito di tortura, questo scrive Grazia Nonis: “E’ tortura assistere impotenti alle quotidiane ed infami corruzioni e ruberie messe in atto ai vertici delle nostre istituzioni. E’ tortura essere zavorrati da centinaia di politici, funzionari, dirigenti, assistenti, dipendenti di Camera e Senato, quando ne basterebbe meno della metà. E’ tortura vederli ingrassare come oche da paté mentre noi stringiamo una cinghia senza più buchi. E’ tortura anche il solo sentirli parlare, promettere, prendere in giro. E’ tortura vedere i nostri aguzzini lasciare il carcere ben prima del previsto perché la nostra legge, o chi per lei, glielo permette. E’ tortura l’evitare di uscire di casa all’imbrunire per paura di essere rapinati, violentati o uccisi. E’ tortura dover ingoiare il nuovo decreto che depenalizza i reati mentre già si parla di indulto o di amnistia. E’ tortura vedersi occupare la casa in cui si abita e non poterci rientrare perché la giustizia gira al contrario e protegge il delinquente. E’ tortura lavorare per tre euro l’ora coi sindacati che fan orecchie da mercante. E’ tortura essere considerati lavoratori di serie B e non godere mai degli stessi diritti degli altri lavoratori. E’ tortura inseguire una pensione che ci scivola via dalle mani non appena la sfioriamo. E’ tortura assistere impotenti alla trasformazione dei nostri usi, costumi, simboli per compiacere popoli che vogliono imporre i loro. E’ tortura la censura che imbavaglia parole, violenta il vocabolario e le nostre opinioni. La tortura non può essere a senso unico, non può esistere un reato di tortura chiuso, incaprettato ed usato a piacere solo contro una determinata categoria. La tortura non può essere un’esclusiva, un marchio registrato o un monopolio.”