UNA DONNA PERDUTA

Le guance sono finite


Mi dispiace molto per i milanesi e per i poliziotti mandati a difendere un indifendibile festival della globalizzazione, del business costi quel che costi, delle multinazionali assassine che è esattamente quello che l’Expo rappresenta, tant’è che è sponsorizzato dalla Nestlé, dalla Monsanto, dalla Coca Cola e dalla McDonald’s. Alla faccia dell’evento sulla sana e corretta alimentazione! Un festival dove 18.500 lavoratori sono sottopagati o “volontari” non pagati affatto, dove partecipanti come Cina, Emirati Arabi, Germania e USA - che non sono proprio dei benefattori dell’umanità - hanno sborsato fior di milioni per partecipare, dove ‘ndrangheta, corruzione e nepotismo (o figlismo tipo quello della Boschi per la scuola della madre) l’hanno fatta da padroni, dove Pisapia dice: “Saranno sei mesi bellissimi” e io, per scaramanzia, faccio i debiti scongiuri.La "sana e corretta alimentazione” non rilancerà l’Italia vera sul mercato internazionale, ma rappresenterà ancora una volta la volontà del governo di porgere le terga al mercato globale e alle grandi corporation. “Nutrire il pianeta” è il solito slogan ipocrita per farci accettare un evento che a tutto mira fuorché a debellare la fame e la carestia di popoli che né la Monsanto né la Nestlé hanno mai aiutato. Anzi … Expo appartiene a quelli che non vogliono "nutrire il pianeta", bensi' che vogliono "nutrirsi del pianeta"Il tutto voluto da un governo imposto, non votato, che ha dimostrato in quasi quattro anni di affannarsi per la distruzione dell’Italia e degli italiani. Tale governo è il nostro nemico, è quello che ci ha dichiarato guerra, è quello che ci ha gettato nella disperazione, nelle lacrime e nel sangue. E alla guerra non si risponde con i fiori nei cannoni, à la guerre comme à la guerre. Pertanto tutti noi dovremmo essere no global, però veri, non come questi di Milano finanziati da chi vuole dividerci e gettarci nella confusione totale. Certo fa male vedere violenza e distruzione, ma questa è una guerra che non può essere meno violenta e distruttiva di quella che da quattro anni, silenziosa e ammantata di ipocrisia, si abbatte su di noi