UNA DONNA PERDUTA

L'Italia è un manicomio


All'inizio arrivavano alla spicciolata. Poi siamo andati loro incontro a metà strada e adesso li andiamo a prendere direttamente a casa loro. Al prossimo Triton, Frontex, Mare Nostrum e Mortacci Lorum mi aspetto di vedere le navi militari italiane che li inseguono nel deserto mentre il comandante urla dal megafono: "Fermi, non scappate! Voi siete negri, poveri e disagiati e allora salite sui gommoni o io vi faccio passare l'anima dei guai. Salite a bordo, cazzo!" mentre l'Isis con le corna, il piede caprino e i forconi li riduce come puntaspilli. Questo è. E io aspetto. Sono anni che aspetto una spiegazione che mi faccia capire la ragione di tanto accanimento. Perché l'Italia razzista e senza cuore è l'unica nazione che si accolla il disagio di mantenere sta gente distogliendo risorse agli italiani che, bene o male, ste risorse le producono? E le producono pagando tasse che aumentano vertiginosamente ogni anno a fronte di servizi che altrettanto vertiginosamente diminuiscono. Tutti gli altri paesi al mondo - che non sono razzisti, fascisti e populisti come noi - li cacciano a pedate e magari anche a schioppettate. L'Australia, il Giappone, la Russia, gli Stati Uniti d'America e gli Stati Disuniti d'Europa tutti concordi "Ma che sarebbe? Che venite a fare da noi che siamo i giusti? Andate in Italia dove sono tutti schifosi razzisti". No, nessuno ci ha ancora detto perché. Papi, governanti, oppositori, giornalisti e ultimamente pure qualche cantastorie da osteria, tutti che berciano dalla mattina alla sera di accoglienza, ma nessuno che si sogni di dirci perché fra tutti i paesi al mondo solo l'Italia ha il dovere di accogliere e soprattutto perché si sono accorati e sperticati in questa frenesia psicomotoria di accoglimento degli africani disagiati allorché sono anni e anni che i popoli soffrono disagi, carestie e pestilenze, guerre e genocidi, povertà e calamità naturali. Com'è che non si danno da fare per i terremotati del Nepal (e per la verità manco per quelli emiliani ancora in tenda, mica in albergo come i clandestini) o per le tante regioni del mondo devastate da guerre dove l'ONU potrebbe intervenire o per le carestie dove le multinazionali con un click potrebbero eliminare la fame in tutti i continenti per decenni? "Noi stiamo affrontando un dramma epocale per l'Italia. Il rispetto dei diritti umani, il diritto d'asilo, il dovere dell'accoglienza ... Stiamo lavorando con le Ferrovie dello Stato per riservare alcune stazioni agli immigrati ... Non possiamo prendere le impronte digitali perché quando hai davanti un negro alto due metri (?) che muove il dito ...". Also spracht Al Karciofen ad Agorà , il programma condotto da uno con il cervello gravemente compromesso tanto che sembrava di assistere a un programma in diretta dall'ospedale psichiatrico di Volterra