UNA DONNA PERDUTA

Post N° 85


Apri’ gli occhi di colpo, con il cuore che batteva forte e il pigiama appiccicato al corpo sudaticcio. Sotto la doccia continuava a pensare a quel brutto sogno e mentre si vestiva decise di chiedere un giorno di permesso in ufficio e di andare finalmente al camposanto. Aveva sognato di sua madre, morta da tempo, e di come lei lo chiamasse a gran voce, piangendo: “Figlio mio” gli diceva “Vieni, ti prego, fai presto … mi stanno portando via. Aiutami, figlio”. Si sentiva scosso e i sensi di colpa gli affollavano il cuore e gli appiattivano l’anima. Da quanto tempo non andava a deporre un fiore sulla lapide di sua madre? Agitato e commosso, attraverso’ tutta la città, compro’ il  mazzo di fiori più ricco, ed entro’ in quel grande villaggio popolato di spiriti liberi, purificati infine dalla morte, che è il cimitero. Percorse le stradine fino alla tomba e li’si fermo’ a bocca aperta. La tomba era vuota! Penso’ di aver sbagliato strada e allora guardo’ a destra e vide la fossa del bambino morto a due anni e poi guardo’ a sinistra e vide quella della donna morta di parto tanti anni prima, due anime defunte che da sempre facevano compagnia a sua madre e dunque quella vuota era proprio la sua tomba. Impensierito e preoccupato ando’, chiese, si informo’ e scopri’ che per un tragico errore la bara di sua madre era stata prelevata, messa nel carro funebre e stava per lasciare Roma per essere portata in Sicilia dove altri afflitti aspettavano la loro vera defunta. Lessi questa storia su un giornale e l’attribuii ad un giornalista fantasioso con il gusto del macabro, ma qualche giorno dopo venne a pranzo da noi un cugino di mio padre che, ancora sconvolto, ci racconto’ di come avesse vissuto in prima persona tutta quell’incredibile storia. Con quale chiave gli spiriti dei defunti entrano nei nostri sogni ?